Piazzetta Silvio Gigli: ad un grande giornalista, voce del Palio

Piazzetta Silvio Gigli è dedicata al grande giornalista tartuchino che ha raccontato lo spirito di Siena e del Palio attraverso i microfoni della radio. Celebre la frase con cui terminava la cronaca delle Carriere: “Nel tripudio di bandiere e colori, Siena trionfa immortale”.

Piazzetta Silvio Gigli si apre sulla destra scendendo per via Pier Andrea Mattioli. Su richiesta della Contrada della Tartuca lo spazio antistante l’Accademia dei Fisiocritici viene intitolato al celebre giornalista, tartuchino doc, con Delibera della Giunta Comunale n. 200 del 09 aprile 2003. In quell’occasione si scrisse che “L’intitolazione della piazza a Silvio Gigli è un modo ulteriore scelto dalla città per valorizzare l’opera di un grande giornalista senese. Una voce importante che ha saputo, attraverso i microfoni della radio, raccontare tutto lo spirito del Palio e di Siena (…) La Piazzetta Silvio Gigli è un omaggio a tutta la sua vita e al suo lavoro”.

Di umili origini, Gigli nasce il 10 agosto 1910 e muore a Roma il 7 febbraio del 1988 presso il Policlinico Gemelli a causa di un infarto. Inizia dalla carta stampata (scrive per La Nazione e Il Telegrafo), ma il successo arriva con la radio dove tra il 1944 e gli anni ’80 realizza trasmissioni pioneristiche (un esempio è il radio quiz “Botta e risposta”, il primo quiz italiano, che andò in onda dal 1944 al 1948 e che prevedeva piccoli premi d’importazione americana offerti dagli sponsor) o di straordinario successo come il “Giringiro” e “Sorella Radio”.

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Come autore letterario scrive vari libri tra cui “La contrada” (con disegni di Bruno Marzi), dedicato alle atmosfere di Siena e ai rituali misteriosi del suo Palio; oppure libri di fiabe o racconti per ragazzi. Fa del cinema (tra la fine degli anni ’40 e gli inizi degli anni ’50 recita come attore cinematografico in “Botta e risposta” di Soldati, in “Fiorenzo il terzo uomo” di Canzio e in “La tratta delle bianche” di Comencini).

Ma nonostante i successi alla sua città rimase sempre profondamente legato e restano leggendarie le sue trasmissioni e cronache paliesche (fu il radiocronista ufficiale del Palio di Siena e in televisione affiancò Paolo Frajese durante le telecronache della Carriera) che concludeva immancabilmente con la frase che ancora ci fa emozionare: “Nel tripudio di bandiere e colori, Siena trionfa immortale”. Dopo la morte, per sua espressa volontà, fu seppellito a Siena: “Desidero ritornare alle origini che sono sempre state salde e che hanno rappresentato un punto di riferimento preciso nella mia vita”.

Maura Martellucci 

Roberto Cresti