Palio, gli “straordinari più straordinari”: la “sorpresa” del 18 agosto 1907

Non potevamo terminare la nostra panoramica sugli “straordinari più straordinari” con un vero e proprio Palio a sorpresa. Siamo nel 1907: dopo le due carriere ordinarie, vinte rispettivamente dalla Giraffa e Bruco, il 18 agosto si volle correre di nuovo, per uno degli ultimi corsi con i cavalli scossi, evento voluto ed organizzato dalla Società delle Feste di Ferragosto, su sollecitazione da parte di alcune Contrade e anche di chi pensava ad allungare l’estate per portare a Siena altri visitatori. Per l’occasione, il labaro, e non un vero e proprio drappellone, fu realizzato molto velocemente da Carlo Merlini. Uscirono a sorte Torre, Bruco, Oca, Istrice, Aquila, Lupa, Selva, Onda, Giraffa e Civetta. Nel comporre il Corteo Storico, visto che gli assoluti protagonisti erano i soli cavalli, si volle dare molta importanza a questi animali. I dieci “primi attori” entrarono dal Casato cinque per cinque, condotti a mano dai barbereschi. Si volle istituire anche un Premio per il miglior alfieri e l’ambito premio fu assegnato a Bianchi del Drago. Gli stessi cavalli furono poi condotti al canape, con gli addetti che nerbarono gli animali per farli partire con il massimo scatto, dopo l’abbassamento da parte del mossiere Pasquale Meucci. Partenza molto forte dell’Istrice ma la corsa ovviamente fu spettacolare e imprevedibile. Vinse la Lupa e fra i protagonisti di questo successo, oltre al capitano di Vallerozzi Alessandro Sergardi Biringucci, va ricordato Alfredo Marini, proprietario del cavallo vincente. La Lupa, con somma gioia di tutto il popolo e del priore Tito Bartalucci, trova davvero il modo di allungare il senso di una estate, mentre si discuteva del nuovo articolo del Regolamento del Palio, entrato proprio nei giorni di agosto e che vietava la partecipazione alle corse ordinarie e straordinarie a più di un fantino appartenente alla stessa famiglia o che avesse rapporti di sangue e addirittura di interessi. Una regola andata avanti fino alla fine del decennio sessanta dello stesso novecento.

Massimo Biliorsi