Il Drappellone delle donne piace ma non entusiasma

Applausi tiepidi per il drappellone dipinto dall’artista belga Jean-Claude Coenegracht. Omaggio alle donne, il sindaco ricorda Ilia Coppi

drappellone Agosto 2016

“Ilia Coppi era una donna. Italiana, prima di tutto senese. Ed è stata tra le prime donne della Nazione a sedere in Parlamento. Questo Palio è dedicato alle donne, a tutte le donne senesi e quindi anche a Ilia Coppi. Che il suo esempio possa guidarci nel segno della concordia e del bene comune”. Così il sindaco Bruno Valentini ha salutato il Drappellone dipinto dal belga Jean-Claude Coenegracht: un vero omaggio luminoso alle donne e a Siena. Il pittore le ama allo stesso modo.  Eppure i senesi non hanno apprezzato fino in fondo quei colori e quelle figure intense riassunti in un tratto dove emergono, anche, rielaborati richiami all’Art Déco, di per sé ricca di forte carica emotiva e indubbia bellezza.

In primo piano il volto della Madonna Assunta in cielo, in onore della quale Siena corre il Palio del 16 agosto; nella parte sottostante cinque figure femminili di varie età per ricordare e celebrare il settantesimo anniversario del voto delle donne.
Figure intense in un tratto dove emergono, anche, rielaborati richiami all’Art Déco, di per sé ricca di forte carica emotiva e indubbia bellezza.
La ricerca figurativa di Coenegracht si concretizza, come nello stile fiammingo, in uno spazio aperto dove trova vita anche tutta una serie di piccoli richiami ed elementi narrativi.
Piccoli disegni a volte semplicemente abbozzati, ma carichi di valenza simbolica come il gioco dei barberi, le schede elettorali, il profilo in miniatura della piazza nel momento del giubilo dei contradaioli. Ma anche foglie, verdi e marroni, per significare il tempo. L’attesa e la fine della Carriera. E fiori: le rose, da sempre simbolo di bellezza e perfezione.

presentazione Palio Assunta 2016

“Settant’anni fa l’Italia compiva un passo fondamentale sul fronte dell’uguaglianza, il primo indispensabile passo sulla strada per diventare un Paese democratico e moderno. Non tutto in questi sette decenni è filato liscio e a periodi di grande sviluppo si sono succeduti anni di difficoltà e crisi, come quello attuale. Anche sul fronte dei diritti civili molto rimane da fare e non sempre ciò che è sancito sulla Carta poi diventa davvero un diritto concreto.
Pensando alle donne italiane sembra sia trascorsa un’intera era, non solo settant’anni; eppure, ancora oggi, guardando al mondo del lavoro ci si rende conto che la parità effettiva deve essere tuttora conquistata. E non c’è solo questo. I terribili crimini contro le donne di cui quasi ogni giorno sono piene le pagine dei giornali, ci raccontano che esistono ancora uomini che si sentono “proprietari” delle proprie compagne o delle proprie figlie. Ed è questa la battaglia più importante che abbiamo davanti, una battaglia di legalità e cultura. La Siena che vogliamo, indipendentemente dalla nazionalità o dalla religione di chi vi abita, deve essere una comunità dove le bambine, le ragazze e le donne hanno i medesimi diritti degli uomini, possono tranquillamente passeggiare da sole o di notte lungo le nostre strade e decidere di interrompere una relazione sentimentale senza temere ritorsioni. Inoltre un pensiero lo voglio rivolgere alle tante donne che svolgono e hanno svolto un ruolo importante nella vita di Contrada, auspicando che sempre di più venga riconosciuta l’essenzialità del loro contributo”. ha detto il sindaco.

E’ andata via anche la luce, durante la presentazione, creando qualche attimo di imbarazzo mentre parlava Elisabetta Cioni, chiamata a presentare il Palio dell’artista belga.

“Le tradizioni hanno sempre un fondo di saggezza – ha concluso Valentini – la nostra, che ruota attorno alla Festa, ci offre sempre suggerimenti e soluzioni ai problemi della contemporaneità. Sta a noi essere pronti a coglierli e a trasferirli nella quotidianità. Vorrei che oggi la nostra comunità fosse come quei ventiquattro cittadini che, nell’Allegoria del Buon Governo di Ambrogio Lorenzetti, tengono in pugno la corda che scende dalla Concordia, la dolcissima donna che siede ai piedi della Giustizia. Ancora una volta, una donna a rappresentare una delle più importanti virtù per la gestione del bene comune e per la prosperità di una comunità”.