Aneddoti del Palio: di cazzotti, tribunale e anche galera

Se ci arrivasse dalle onde del tempo un senese dell’ottocento e ci sentisse fare polemiche su qualche “scambio di opinioni” in piazza durante il Palio, si metterebbe sonoramente a ridere. E non si stupirebbe nemmeno se questo poi interessasse gli addetti all’ordine pubblico e i tribunali. Andiamo ai giorni, tanto per fare un esempio piuttosto vivace, della carriera dell’agosto del 1882. E pensare che si era iniziato davvero bene, con tutti i senesi uniti con la Fiera di beneficenza a favore dei fondi per la costruzione del monumento a Garibaldi, con le opere al Teatro della Lizza, perfino con una Tombola a profitto degli Asili Infantili. Che buoni e generosi questi senesi… Poi il via all’illuminazione elettrica per alcune vie del centro con grande gioia di tutta la popolazione. Ed eccoci alla corsa con la partenza bruciante dell’Aquila, poi il sorpasso del Nicchio, intanto nelle retrovie lotta serrata fra Oca e Torre. Quest’ultima, nonostante il fatto che il fantino non fosse in buona condizioni per una precedente caduta, sorpassò facilmente il Nicchio ed andò a vincere davanti all’Oca in rimonta. Nel dopo palio due facce della stessa medaglia: mentre al Teatro della Lizza si svolgeva un Gran Gala e le belle dame sfilavano al passeggio della Lizza, si accendevano furiosi scontri fra torraioli e nicchiaioli. I rapporti fra i due rioni si erano guastati proprio nei giorni di questo Palio. La Torre astutamente aveva finto di aver litigato con il fantino Martellino, lasciandolo bruscamente a piedi dopo due prove, una rottura che aveva fatto gola al Nicchio che lo aveva preso cadendo nel tranello, complice anche il caso fortuito che la Contrada di via dei Pispini aveva perso il suo fantino Baicche per un infortunio al canape. Ma ormai era troppo tardi e Martellino si fece sorpassare con estrema facilità. La rissa fu inevitabile visto questo precedente: i contradaioli della Torre, riportano le cronache del tempo furono colpiti da pietre e bastonate, dando vita una rissa di grandi proporzioni con l’intervento delle forze dell’ordine. Il caso ebbe anche un seguito in Tribunale con condanne anche di nove mesi di detenzione.
Massimo Biliorsi