Tra memoria collettiva e memoria individuale per riscoprire il valore della quotidianità, Serena Fineschi a “StARTers”

Elogio dell'inganno di Serena Fineschi

Deformare la realtà fino a renderla assurda per ritrovare il senso del proprio vissuto, personale e collettivo, e riscoprire così lo straordinario valore di un’esperienza solo apparentemente ordinaria: quella del vivere quotidiano. E’ questo l’obiettivo del percorso artistico che Serena Fineschi racconterà a “StARTers”, il ciclo di assaggi d’arte promosso dal Siena Art Institute. L’appuntamento con “Assurdo e quotidiano. Il mito dell’uomo ordinario” è per martedì 15 novembre alle 18 nelle aule di via Tommaso Pendola, 37 (ingresso libero).

Opera di Serena Fineschi

Il mito dell’uomo ordinario è un progetto che nasce dalla volontà di recuperare il valore della quotidianità – spiega Fineschi – Sono convinta che l’uomo viva intrappolato in una condizione di sospensione tra il proprio passato e il proprio futuro e che questo gli impedisca di assaporare a pieno il proprio presente. Con il mio lavoro vorrei riuscire a mettere fine a questa sospensione, scardinando lo stereotipo della quotidianità intesa come noia, come abitudine. Per raggiungere questo obiettivo mi muovo tra due dimensioni: la memoria individuale, fatta di oggetti intimi, personali, silenti, e quella collettiva, che si nutre di grandi accadimenti e che proprio per questo ha un approccio più chiassoso, talvolta irriverente, alla realtà. La mia ricerca parte da oggetti comuni, che appartengono al vissuto di ognuno e che io deformo fino a renderli assurdi, paradossali: proprio il confronto con l’assurdo e la sensazione di disagio che questa realtà “altra” genera in noi sono la chiave per riscoprire il valore del quotidiano come condizione eccezionale e straordinaria”.

Con questa nuova riflessione sull’arte e sul suo potere di fornirci inedite chiavi di lettura di noi stessi e del mondo che ci circonda proseguono gli assaggi d’arte di “StARters”, il ciclo di chiacchierate informali che mettono in comunicazione i migliori talenti sulla scena artistica internazionale, tra loro e con la comunità cittadina.Come per tutte le presentazioni in italiano, anche per l’appuntamento con Serena Fineschi è possibile prenotare un servizio di interpretariato in LIS (Lingua Italiana dei Segni) inviando una mail a info@sienaart.org: si conferma così l’impegno del Siena Art Institute per una piena accessibilità dei propri eventi alla comunità sorda.

Il prossimo appuntamento con “StARTers” è in programma martedì 22 novembre alle 18 e vedrà protagonista Thierry Bahl, fotografo di origine belga basato a Londra, che ripercorrerà le tappe del suo percorso professionale e artistico in “Various Small Fires”.

Il calendario completo di “StARTers” è consultabile sul sito del Siena Art Institute all’indirizzo www.sienaart.org/starters.html

Serena Fineschi

Serena Fineschi vive e lavora a Siena occupandosi principalmente di grafica, arte e comunicazione.La sua ricerca artistica indaga da anni il tema della memoria personale e collettiva, della condizione umana, dell’alterazione del quotidiano: uno studio che, a partire dall’universo che la circonda, punta a far riflettere sui turbamenti dell’animo di fronte all’esistenza attraverso l’analisi, la riflessione o lo stravolgimento del pensiero filosofico e del pensiero comune.

Molte le esperienze artistiche che l’hanno vista protagonista: i suoi lavori sono stati esposti, tra gli altri, al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, al Centro di arte contemporanea Palazzo delle Papesse di Siena, al Complesso Museale Santa Maria della Scala di Siena, a Villa Vogel a Firenze, ai Cantieri Culturali Ex-Macelli di Prato, al Villaggio Olimpico di Torino, al Castello degli Estensi di Ferrara.