Io e Lei, applausi (e polemiche) al Terra di Siena Film Festival

Applausi e polemiche per l’anteprima di ieri sera di Io e lei al cinema Nuovo Pendola. Il film di Maria Sole Tognazzi, uno dei punti forti della 19a edizione del Terra di Siena Film Festival, ha creato tali aspettative da portare alla sala di via San Quirico una folla. Molte persone sono rimaste fuori e non hanno potuto assistere alla proiezione insieme alla regista e a una delle due protagoniste, Margherita Buy. Gli esclusi lamentano che l’organizzazione avrebbe riservato troppi posti agli invitati.

La tematica di fondo del film, una coppia lesbica in crisi, e il successo del precedente “duetto” Tognazzi-Buy Viaggio sola hanno attirato un pubblico davvero eterogeneo: sindaco, ex sindaci, avvocati di grido, dirigenti sportivi, signore leopardate e una pattuglia di sostenitrici della causa Lgbt. La pellicola, in realtà, non sembra un’opera militante ma una rappresentazione dell’amore maturo, omosessuale o eterosessuale che sia. Ne viene fuori una commedia piacevole, la cui pecca può essere quella dell’uso facile di battute volgari, mentre il resto funziona bene. Una menzione speciale alle due protagoniste Sabrina Ferilli e Margherita Buy, entrambe calate alla perfezione dalla regista in parti inusuali. Fra gli attori di Io e lei c’è anche il senese Domenico Diele, che recita la parte del figlio di Federica (la Buy).

Il pubblico a fine proiezione ha applaudito, come aveva fatto prima dell’inizio del film al momento della premiazione della Buy. L’attrice romana, infatti, ha ricevuto dalla mani del sindaco Valentini il Seguso Award come personaggio cinematografico dell’anno. Al momento della consegna, la protagonista di Io e lei ha chiesto esplicitamente al primo cittadino senese di essere invitata al Palio. Un’espressione di apprezzamento verso le nostre terre che traspare anche dallo scambio di battute che abbiamo avuto con l’attrice e con Maria Sole Tognazzi.

Vi ritrovate dopo l’esperienza vissuta assieme in Viaggio sola. Maria Sole come mai hai pensato di nuovo a Margherita?

Maria Sole Tognazzi: E’ stato un tale privilegio e divertimento lavorare con lei l’altra volta che avevo voglia di rifarci un film insieme. Mi è venuta quest’idea di raccontare questa coppia lesbica, argomento poco trattato al cinema, e quindi l’ho proposta a lei e a Sabrina, che hanno accettato. Tutto nasce, comunque, da questa meravigliosa amica (indica la Buy, ndr) con cui volevo lavorare di nuovo.

Che cosa lascia questo film a livello emotivo e personale?

Lascia una responsabilità. Ci auguriamo di dare una mano e di aiutare a far capire che tutte le storie d’amore hanno bisogno di essere tutelate. Questo paese vive di troppe discriminazioni.

Cosa avrebbe detto suo padre Ugo di un’opera del genere?

Non so rispondere a questa domanda. A volte quando faccio film penso allo “spettatore Ugo”. Inconsciamente faccio delle cose, oneste e dirette, che penso gli possano piacere. Dovreste chiedere a lui!

Come avete deciso di affrontare l’amore lesbico: da un punto di vista sentimentale o fisico?

Il film racconta una storia d’amore di due donne che stanno insieme da cinque anni, quindi parliamo di un’altra fase, successiva a quella “fisica”. Ci soffermiamo su un rapporto di intimità e complicità, non era la sessualità la cosa che mi interessava di più.

Perché è così difficile parlare al cinema di omosessualità femminile, al contrario di quella maschile?

Mi sono fatta anch’io questa domanda, per questo ho realizzato il film. A mio ricordo c’era solo il precedente di Viola di mare.

Margherita ci deve essere stato un grande lavoro sul corpo e sul contatto…

Margherita Buy: Sì certo, bisognava che entrassi in confidenza con il corpo di Sabrina. Devo dire che abbiamo trovato un’intesa molto facilmente. E’ stato molto più semplice con lei che con alcuni partner maschili.

Con Viaggio sola avete lavorato a San Casciano dei Bagni. Quali sono, secondo voi, le potenzialità cinematografiche delle terre senesi?

Maria Sole Tognazzi: Sono pazza della Toscana, mi piacerebbe girare un film interamente qui.

Per la giornata di oggi il Terra di Siena Film Festival prevede altre proiezioni interessanti. Sarà il documentario “Dignity” di Monica Mazzitelli ad aprire il pomeriggio al cinema Nuovo Pendola. Per la sezione “Panorama Europa”, invece, spazio al cinema svedese con “Stockholm Stories” di Karin Fahlén con Martin Wallström, Jonas Karlsson e Cecilia Frode, un dramma comico a più trame. A chiusura della giornata ci saranno “In the morning” ed Eden Lake”. Il primo è una specie di “Il Grande Freddo” in salsa afro-americana, il secondo annovera tra i protagonisti Michael Fassbender.

Al Terra di Siena Film Festival, iniziato in grande stile con un elegante cocktail al Continental hotel organizzato da The Leading Hotels of the World, insieme alla regista e all’attrice protagonista, proseguiranno le selezioni per l’assegnazione del Log to Green Movie Award, premio che intende valorizzare l’ecosostenibilità e la responsabilità sociale. L’opera in premio è stata realizzata dall’ascolano Michele Welke, artista che intende creare nuovi simboli attraverso la rielaborazione di oggetti della nostra memoria. La giuria selezionatrice è composta da Renato Cremonesi, Federica Damiani, Maria Grazia Fantàsia, Silvia Rossi, Anna Ascani, Massimo Tomagnini e Antonio Rancati.

Emilio Mariotti

Katiuscia Vaselli