La Chigiana con Belkin a San Galgano

L’Orchestra Giovanile Italiana diretta da Luciano Acocella, solista Boris Belkin, a San Galgano alla ricerca dell’ “eterno sinfonico”

Giunge come ogni anno in luglio l’atteso appuntamento musicale chigiano all’Abbazia di San Galgano, celebre location dello hinterland senese, dove domani martedì 23 luglio 2019, alle 22 si esibiscono per il Chigiana International Festival 2019 l’Orchestra Giovanile Italiana, diretta da Luciano Acocella,  nella Sinfonia Renana di Schumann e in Natura Renovatur di ScelsiBoris Belkin, violino solista  coronerà il programma interpretando il Concerto op.77 per violino e orchestra di Brahms.

Spaziando tra Otto e Novecento, alla ricerca di possibili indizi dell’esistenza di un “eterno sinfonico”, l’OGI sarà diretta da Luciano Acocella, docente associato del corso di Direzione d’Orchestra della Summer Academy Chigiana, diretto da Daniele Gatti. L’evento è preceduto alle 18.30, al S. Maria della Scala, da un incontro della serie Chigiana Lounge a tema “Rifiuto”, di cui è ospite Salvatore Sciarrino, tra i più grandi compositori italiani viventi, docente del corso di Composizione dell’Accademia Chigiana.

Il programma del concerto a S. Galgano prende le mosse da Natura Renovatur, scritto da Giacinto Scelsi nel 1967, caratterizzato da profonde infusioni di micro-cluster – che sono equiparabili, in termini pittorici, a delle veementi, estemporanee e imprevedibili pennellate, d’impasti sonori multicolori – e da una tensione ininterrotta.

Ci si addentra poi in una delle pagine forse più amate e importanti del repertorio per violino e orchestra. Il Concerto per violino e orchestra op. 77 di Johannes Brahms su scritto a Pörtschach, un ridente villaggio affacciato sul più grande lago della Carinzia, che accoglieva spesso Brahms nei suoi soggiorni estivi. Il concerto, destinato a diventare una pietra miliare del repertorio violinistico fu pensato per e dedicato all’amico, nonché grande virtuoso, Joseph Joachim.

Nel primitivo disegno l’opera doveva essere in quattro movimenti; poi, uno “scherzo” in seconda posizione si distaccherà dal progetto e troverà posto nel Secondo Concerto per pianoforte, lasciando quindi il Concerto per violino austeramente fissato nella più classica delle strutture, Allegro – Adagio – Allegro.

Nel settembre del 1849, Robert Schumann si era trasferito con la famiglia a Düsseldorf provenendo da Dresda, dopo anni tormenti e faticosi per la composizione di Genoveva, delle Scene dal Faust, del Manfred, per il turbamento causato dalla morte di Mendelssohn, per l’inquietudine causata dalla rivoluzione del 1848-49. Il compositore aveva quasi quarant’anni, veniva a Düsseldorf con la carica di Direttore dei concerti, accolto con calore dall’élite culturale della città: il posto di Musikdirektor con una orchestra a sua disposizione, le aspettative degli abbonati, il prestigio della nuova sede, dovettero naturalmente spingere il compositore nel solenne campo sinfonico, non più frequentato dopo la Seconda Sinfonia del 1846; nasce così in un clima di fiducioso rinnovamento, ignaro del prossimo e definitivo crollo mentale, la Terza Sinfonia in mi bemolle, nota fin dai primi tempi con l’appellativo di “Renana”. La prima esecuzione, con l’opera ancora manoscritta, avvenne nel concerto del 6 febbraio 1851 e suscitò accoglienze trionfali, ripetute poco dopo a Colonia.

Il Chigiana International Festival & Summer Academy 2019 si dispiega in un cartellone di 60 eventi – concerti sinfonici, corali, recital e incontri – dal 6 luglio al 31 agosto, nelle più suggestive location della città di Siena e delle Terre Senesi, in cui a fianco ai più affascinanti artisti e interpreti della scena musicale contemporanea mondiale – Lilya Zilberstein, Fabio Luisi,Salvatore Sciarrino,Mari Kimura, Manu Delago, Kassel Jaeger, Antonio Caggiano e il Chigiana Percussion Ensemble, Anton e Daniel Gerzenberg, Monica Bacelli, il Quartetto Noûs, il Quartetto Prometeo, Stefano Battaglia, Ernst Reijseger, Ivo Nilsson, Kathleen Tagg, Patrick Gallois, David Krakauer, Alessandro Carbonare, David Geringas, Antonio Meneses, Salvatore Accardo, Elliot Fisk, Christian Schmitt, Pino Ettorre, Bruno Giuranna – affiorano i volti della scena concertistica emergente, provenienti da oltre 50 nazioni, che collaborano alla realizzazione di una manifestazione unica in cui alta formazione, produzione e grande spettacolo diventano una cosa sola.

Il Chigiana International Festival & Summer Academy 2019 è realizzato con il sostegno determinante della Fondazione Monte dei Paschi di Siena e con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Toscana, Banca Monte dei Paschi di Siena, Lega del Chianti, Comune di Siena, Opera della Metropolitana e Arcidiocesi di Siena, Colle Val d’Elsa e Montalcino, Complesso Museale Santa Maria della Scala, Siena Parcheggi, Finanziaria Senese di Sviluppo, Ferrovie dello Stato, Rotary Club Siena Est e  Rotary Club Siena. Inoltre, per alcuni specifici progetti, si ringraziano l’Università degli Studi e l’Università per Stranieri di Siena, l’Associazione Siena Jazz, l’Istituto Superiore di Studi Musicali Rinaldo Franci, i Conservatori della Toscana, Inner Room Siena, i Comuni di Castellina in Chianti, Sovicille, Murlo e Colle Val d’Elsa, il Parco delle Sculture del Chianti, l’Associazione Culturale E20 Virtus di Poggibonsi, il Festival Quartetto d’Archi di Loro Ciuffenna, la Compagnia Corps Rompu, l’Associazione Amolamiaterra, l’Associazione Le Dimore del Quartetto, le residenze Campansi e Villa I Lecci. Si ringraziano in modo particolare Confindustria Toscana Sud, l’Associazione Nazionale Anziani Pensionati di Confartigianato e gli altri membri dell’Albo d’onore, oltre che tutti gli Amici della Chigiana, per il caloroso e generoso sostegno riservato all’Accademia.

Media partner del Chigiana International Festival 2019 sono Trenitalia, Classica HD, Amadeus, La Nazione QN, RadioSienaTV e SienaNews. Si rinnova anche quest’anno la collaborazione con Radio 3 Rai e Radio Classica Rai che trasmetteranno alcuni dei più importanti concerti del Festival.


BIOGRAFIE COMPLETE

L’Orchestra Giovanile Italiana, ideata da Piero Farulli all’interno della Scuola di Musica di Fiesole, in trent’anni anni di attività formativa ha contributo in maniera determinante alla vita musicale del Paese con oltre mille musicisti occupati stabilmente nelle orchestre sinfoniche italiane e straniere. Tenuta a battesimo da Riccardo Muti, l’Orchestra è stata invitata in alcuni fra i più prestigiosi luoghi internazionali della musica. L’hanno diretta fra gli altri: C. Abbado, R. Abbado, S. Accardo, Y. Ahronovitch, P. Bellugi, L. Berio, G. Ferro, D. Gatti, C.M. Giulini, E. Inbal, Z. Mehta, R. Muti, G. Noseda, K. Penderecki, G. Sinopoli, J. Tate, L. Acocella.
Ha inciso per Nuova Era, Aulos, Fonit Cetra, Stradivarius; ha registrato per la RAI, Radio France e l’Unione Europea delle Radio. È orchestra in residence per il corso di direzione d’orchestra tenuto da Daniele Gatti e Luciano Acocella presso l’Accademia Chigiana di Siena.

Boris Belkin ha iniziato lo studio del violino all’età di sei anni e ha fatto la sua prima apparizione pubblica a sette anni con Kirill Kondrašin. Studia alla Scuola Centrale di Musica del Conservatorio di Mosca con i Professori Yankelevitz e Andrievskij. Ancora studente dà concerti in tutta l’Unione Sovietica con le più importanti orchestre nazionali e nel 1973 vince il primo premio al Concorso Nazionale Sovietico per violinisti.
Nel 1974 è emigrato in Occidente e da allora si è esibito in tutto il mondo con le maggiori orchestre, incluse la Boston Symphony, la Cleveland, la Filarmonica di Berlino, la Filarmonica di Israele, la Filarmonica di Los Angeles, di Philadelphia, la Sinfonica di Pittsburgh, di Montreal, la Bayerischer Rundfunk, la Concertgebouw e le maggiori orchestre britanniche.
Boris Belkin è apparso in molte produzioni televisive: un film biografico di Jean Sibelius dove esegue il Concerto di Sibelius con l’Orchestra della Radio Svedese e Ashkenazy, con Bernstein e la New York Philharmonic nell’esecuzione del Concerto di Čajkovskij, con Bernstein e l’Orchestre National de France nell’esecuzione della Tzigane di Ravel, e con Haitink e l’Orchestra del Concertgebouw in Mozart e nel Concerto n. 1 di Paganini.
Tra i direttori con cui ha collaborato si ricordano Bernstein, Ashkenazy, Mehta, Maazel, Muti, Ozawa, Kurt Sanderling, Temirkanov, Dohnanyi, Dutoit, Gelmetti, Herbig, Tennstedt, Rattle, Haitink, Berglund, Mata, Chung, Hirokami, Fedoseyev, Welser-Most, Ahronovich e molti altri. La sua prima registrazione, il Concerto n. 1 di Paganini con la Israel Philharmonic e Zubin Mehta, fu molto elogiata. Altre sue incisioni per la Decca includono i Concerti di Čajkovskij e Sibelius con la Philharmonia e Ashkenazy, il Concerto di Strauss con la Radio di Berlino e Ashkenazy, i Concerti n. 1 e n. 2 con la London Symphony e Kondrašin, il Concerto di Brahms con la London Symphony Orchestra e Fischer. Per la Denon ha inciso i Concerti di Prokof’ev con la Tonhalle di Zurigo e Michael Stern; i Concerti di Sibelius e di Bruch e il n. 1 di Šostakovič e quello di Glazunov con la Royal Philharmonic e Junichi Hirokami; il Concerto di Čajkovskij con la London Philharmonic e Stern; il Concerto in la magg. K. 219 di Mozart e la Sinfonia concertante con i Salzburg Chamber Soloists e le Sonate di Brahms con Michel Dalberto. Nel 1997 Isaac Stern lo ha invitato a suonare con lui al Festival di Miazaki. Boris Belkin si dedica anche al repertorio di musica da camera esibendosi con artisti quali Jurij Bashmet, Mischa Maisky e molti altri. Nelle ultime stagioni è apparso con la Filarmonica di San Pietroburgo diretta da Temirkanov, e regolarmente in tour in Giappone. Nella stagione 2019-2020 è tornato in Europa con la Filarmonica di Mosca e in Sud America con la Filarmonica di San Pietroburgo e Ashkenazy. La stagione 2020-21 lo vedrà in Spagna e ancora in altri paesi europei in concerto con ben tre diverse orchestre di Mosca. Dal 2000 Boris Belkin suona un violino costruito dal liutaio bolognese Roberto Regazzi.
Ogni anno dal 1986 tiene uno dei corsi di violino all’Accademia Musicale Chigiana di Siena.

Dopo gli studi al Conservatorio Santa Cecilia e alla Royal Academy of Music di Copenhagen, Luciano Acocella si è perfezionato all’Accademia Musicale Chigiana, all’ Accademia Nazionale di S. Cecilia, alla Kondrashin Masterclass a Hilversum, all’Accademia Musicale Pescarese. Nel 1996 è premiato ai Concorsi Prokof’ev e Mitropoulos, data che segna l’inizio della sua attività̀ che lo vedrà in seguito dirigere in Italia, Francia, Spagna, Belgio, Polonia, Grecia, Danimarca, Stati Uniti, Giappone, Cina, Corea e Russia. Nel 2000 fa il suo debutto operistico a Copenhagen con The Rape of Lucretia di Britten. Da allora, oltre a Madame Butterfly e Adriana Lecouvreur nel Circuito Lirico Lombardo, segnaliamo, a Seoul, Rigoletto e Tosca nella storica produzione dell’Opera di Roma, Il Barbiere di Siviglia a Tokyo, Manon Lescaut a Bologna e il debutto all’Opéra di Avignone avvenuto nel 2006. Da allora è ospite regolarmente in Francia e in Belgio in vari teatri tra i quali Marsiglia, Tolosa, Nancy, Bordeaux, Tour, Rouen, Liegi, fino ad arrivare a Parigi al Théâtre des Champs Élysées nel 2014. In questo periodo, oltre a opere come BohèmeCarmenIl viaggio a ReimsTraviataMaria StuardaDon Pasquale, ha avuto modo di esplorare il repertorio sinfonico con progetti dedicati a Brahms, Beethoven, Mahler, Nielsen e Stravinskij e dedicando buona parte dei suoi programmi alla musica contemporanea e del Novecento, con autori come Xenakis, Fedele, Lindberg, Adams, Tabachnik, Rota e altri, dirigendo  compagini orchestrali , tra le quali si ricordano l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, la Tokyo Philharmonic Orchestra, l’Orchestre National de France, l’Orchestre Philharmonique de Marseille, l’Orchestra Filarmonica di Mosca, la Danish Radio Symphony Orchestra, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la Seoul Philharmonic Orchestra, l’Orchestre National de Montpellier, l’Orquestra Sinfonica de Galicia, l’Orchestre National d’Ile de France, The Hong Kong Phylh. Orchestra, l’Orchestre Philharmonique de Montecarlo.
Particolarmente intensa ė la sua attività in Russia, a S. Pietroburgo e Mosca, dove ha diretto varie opere e concerti sinfonici, TraviataWertherLa fille du regimentLa donna del LagoI Capuleti e i Montecchi. È stato presente nei cartelloni dela Fenice di Venezia, del Filarmonico di Verona, del Comunale di Bologna ed ha diretto concerti sinfonici con la Sinfonica Abruzzese, l’Orchestra della Toscana, l’Orchestra di Padova e del Veneto, l’Orchestra Toscanini, l’Orchestra Giovanile Italiana.
Nel 2011 è stato nominato Direttore Musicale dell’Opera de Rouen-Haute Normandie, incarico che ha tenuto fino al 2014. È stato ospite al Festival della Valle d’Itria di Martina Franca, al Festival de Radio France de Montpellier, al Choregies d’Orange, al Murten Festival, all’Amiata Piano Festival, a le Flaneries Musical de Reims, al Festival de Musique Sacre de Marseille, Normandie Impressionniste, al Festival de l’Opera di La Coruña.
Per l’ottavo anno consecutivo ha diretto, dal Théâtre Antique di Orange, Musique ef fête, trasmessa in diretta su France 3 Television, di cui è consulente artistico. A luglio 2014 ha fatto il suo debutto in Germania dirigendo Adelaide di Borgogna di Rossini al Festival Rossini di Wildbad ed è ritornato nel 2016 con Demetrio e Polibio e Le Comte Ory, nello stesso anno anno ha diretto Elisir d’amore all‘Opera di Düsseldorf e Duisburg. Nell’autunno del 2015 ha diretto Otello di Verdi a Parigi e dopo una felice esperienza con Tosca al Theatre du Casino de Beirut nel 2015, tornerà in fine anno per un importante concerto con la Philharmonique du Liban. Nel 2017 è stato ospite all’Opera de Wallonie dove ha diretto La Favorite di Donizetti e a Roma Don Giovanni di Mozart.
Recentemente ha tenuto concerti sinfonici a Mosca, a Siena con l’OGI, Le Comte Ory a Rouen, L’Italiana in Algeri a Budapest. Nel 2019 è a Parigi per Macbeth, al Festival Rossini in Wildbad in Germania con Romilda e Costanza di Meyerbeer in prima esecuzione moderna, della quale ha curato l’edizione moderna, e Norma ancora a Mosca. Dirigerà per la nona volta al Choregies d’Orange, Musiques en fete per France 3 TV. Dirigerà in ottobre l’Orchestra Sinfonica di Bari, e in seguito, una serie di concerti a Mosca con programmi dedicati a Wagner, Beethoven e Mozart. Tra le sue registrazioni ricordiamo un DVD/CD de I Capuleti e i Montecchi, un album pucciniano con Melanie Diener, Adelaide di Borgogna e Demetrio e Polibio di Rossini.

PROGRAMMA

OFF THE WALLS

Martedì 23 luglio, Abbazia di S. Galgano, Comune di Chiusdino
ORCHESTRA GIOVANILE ITALIANA
BORIS BELKIN violino
LUCIANO ACOCELLA direttore


Giacinto Scelsi
Arcola, La Spezia 1905 – Roma 1988
Natura Renovatur


Johannes Brahms
Amburgo 1833 – Vienna 1897
Concerto per violino e orchestra in re magg. op. 77
Allegro ma non troppo
Adagio
Allegro giocoso

Robert Schumann
Zwickau, Sassonia 1810 – Endenich, Bonn 1856
Sinfonia n. 3 in mi bem. magg. op. 97 Renana
Vivace
Scherzo. Molto moderato
Non presto
Solenne
Vivace