Sorgentone (Italia’s Got Talent): “Contano le emozioni”

Intervista al pianista rock & roll Antonio Sorgentone, il vincitore dell’ultima edizione di Italia’s Got Talent che stasera suonerà nella Fortezza Medicea

Per fare del buon rock & roll, quello vero, quello anni ’50, ci vuole tanta passione e un pizzico di follia. Quella che avevano i padri fondatori del genere, gli Elvis Presley, i Chuck Berry, i Jerry Lee Lewis. Antonio Sorgentone, vincitore dell’ultima edizione di Italia’s Got Talent, questo mix ce lo ha nelle vene e nelle dita, quelle con cui suona, strizza e strapazza il suo pianoforte.

Oggi suonerà nel palco principale di Vivi Fortezza 2019, il cartellone estivo di eventi della Fortezza Medicea.

Porterà il rock & roll nella Fortezza Medica di Siena. Che concerto sarà?

«Sarà per metà fatto da canzoni originali e per l’altra da classici e da pezzi riarrangiati, anche con qualche brano di artisti italiani.  Suonerò accompagnato dalla mia band, la stessa con cui ho vinto Italia’s Got Talent, che è composta da Riccardo Colasante alla batteria, Federico Ullo al contrabbasso e Remo Leonzi alla chitarra. Avremo come guest star l’ex chitarrista della band The Baseballs».

Come mai ha scelto per la sua musica un’impronta marcatamente statunitense?

«Direi più afroamericana. Mi piace tutta la musica afroamericana da fine ‘800 agli anni ’70 del ‘900: ragtime, blues, boogie-woogie, jazz tradizionale, swing, rock & roll, doo-wop, soul. Inevitabilmente si suona quello che si ascolta».

Lei ha iniziato subito a suonare rock & roll o aveva conoscenze pregresse del pianoforte?

«Da piccolo ho studiato musica classica. Anzi, prima ho iniziato con mio padre a studiare la fisarmonica, poi solo classica fino ai dodici anni. Per tutta l’adolescenza, ho suonato la chitarra elettrica in gruppi punk.

Professionalmente, ho iniziato suonando il mandolino con mio padre in una band di folk italiano. Negli anni dell’università ho riniziato a suonare il pianoforte per fare punk, power pop, ska e, con i Capone Bros., rockabilly».

Ha detto che durante il concerto omaggerà la musica italiana. Quali artisti la ispirano?

«Renato Carosone, Fred Buscaglione e Natalino Otto. Non seguo i musicisti più importanti, seguo quelli che mi piacciono. Di questi tre apprezzo molto anche la vena ironica».

A più di due mesi dalla sua vittoria a Italia’s Got Talent, cosa le è rimasto?

«Prima del programma, facevo il musicista da dieci anni, guadagnando quanto un operaio. Ero già contentissimo. Dopo il talent il livello dei concerti è cresciuto, sia per il cachet sia per la tipologia di live. Tutti gli addetti ai lavori sanno che questo successo è a tempo determinato. Io cercherò di mantenerlo più a lungo possibile, però, se un domani mi dovessi ritrovare a suonare in un pub per un centinaio di euro, sarò comunque contento. Già prima del programma facevo la vita che mi piace fare, quella del musicista».

A Siena suonerà in un luogo particolare e suggestivo, la Fortezza Medicea. Quanto conta per Antonio Sorgentone il luogo dove suona?

«Essendo quello del musicista un mestiere creativo, la location può influenzare il concerto. Un luogo bello e particolare lo farà sicuramente in maniera positiva. Comunque sia, il fattore decisivo per un concerto è il pubblico. Non ha importanza la provenienza sociale, economica o anagrafica di chi ti ascolta, quello che conta è riuscire a trasmettere emozioni a queste persone».

Quali saranno i suoi prossimi progetti?

«Mi sono messo a scrivere canzoni per un nuovo disco. Dovrebbe uscire tra ottobre e novembre, ma ancora è presto per dirlo».

Emilio Mariotti