Al SMS Live la vita fuori dagli schemi di Fabrizio Sclavi

Partito da Siena e arrivato a Milano, Fabrizio Sclavi è diventato uno dei più importanti giornalisti di moda a livello internazionale

Il senso della sfida è sempre stato al centro della vita di Fabrizio Sclavi, il giornalista di moda e grafico senese che è diventato uno degli uomini più importanti nel mondo del fashion. Domani all 19, nell’ambito della rassegna SMS Live, presenterà il suo ultimo contributo editoriale dal titolo “I pesci rossi nascono sulle stelle”. Introduce la presentazione Daniele Pitteri, direttore del Santa Maria della Scala, partecipano al dibattito personalità del mondo della moda e della cultura, amici di sempre di Fabrizio Sclavi: Giusi Ferrè, giornalista; Giovanni Gastel, fotografo; Anna Riva, guru della moda; Dada Saligeri, scenografa; modera l’incontro Antonella Leoncini, giornalista.

Il libro I pesci rossi nascono sulle stelle è un’autobiografia ironica e a tratti cinica di Fabrizio Sclavi, giornalista e direttore di molti importanti periodici italiani e internazionali come “Mondo Uomo”, “Amica”, “Männer Vogue” e “Vogue Homme International”, raccontata con straordinaria fantasia, quasi fosse una favola. La narrazione spazia dai primi di anni di vita da bambino nato con forti handicap che ne compromettono la mobilità e le relazioni sociali e affronta gli anni dei successi come fashion editor di fama internazionale alle prese coi capricci delle star del fashion system dei ‘favolosi’ anni ’80. La disabilità è sempre raccontata con gioia di vivere e come una sfida viene ‘normalizzata’ all’interno di una vita piena di successi e sempre sopra le righe. Allo stesso modo si parla di HIV come una malattia difficilissima ma mai invalidante, tra un aneddoto sulla pasticceria dei genitori a Siena e uno sulla sua amicizia con personaggi come Andy Warhol o Lou Reed. E ancora l’omosessualità del protagonista-narratore non è caratteristica eccezionale o difficoltosa bensì elemento arricchente di una personalità tanto creativa quanto vulcanica.

In 153 pagine, alternate a disegni realizzati dall’estro dello stesso Sclavi, si affrontano così, con la più ironica e graffiante normalità temi come la sieropositività, la dipendenza dalle droghe, l’handicap, la fama, l’omosessualità e molti altri argomenti ritenuti dai più ‘scomodi’ ai limiti del tabù ma da Fabrizio Sclavi elementi regolari di vita e di questo romanzo favoloso ‘sui generis’.