Bellezza ferita: apre al pubblico la mostra che ha già fatto il giro del mondo

LA BELLEZZA FERITA – NORCIA, EARTH HEART ART QUAKE. LA SPERANZA RINASCE DAI CAPOLAVORI DELLA CITTÀ DI SAN BENEDETTO. DOMANI L’INAUGURAZIONE DELL’EVENTO DESTINATO A DIVENTARE DI FAMA INTERNAZIONALE. NE HANNO GIA’ PARLATO I MEDIA DI TUTTO IL MONDO.

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Si muove sul filo che lega  Santa Caterina e San Benedetto, compatroni d’Europa, l’evento La bellezza ferita – Norcia, earth heart art quake La speranza rinasce dai capolavori della città di San Benedetto che domani aprirà al pubblico e rimarrà aperta fino al mese di ottobre del 2017.

Quasi un anno per poter camminare dentro l’arte ‘ferita’ dal terremoto che lo scorso 30 ottobre ha squarciato l’area di Norcia. Appena due mesi dopo dalle prime, terribili scosse che avevano cancellato un’altra buona parte del centro Italia. La Basilica di San Benedetto, la Concattedrale di Santa Maria Argentea e tutte le chiese della città e dintorni sono distrutte. I monaci, insieme alla popolazione, pregano in ginocchio nella piazza, dinanzi alla statua del Santo che ha fondato l’ordine benedettino.03

 

Quasi un anno, dicevamo. Da domani  – inaugurazione che vede l’apertura a tutta la cittadinanza, alle 18 – e fino al prossimo ottobre, Siena accoglierà l’arte di Norcia e la mostra proporrà un’esperienza emozionale oltre che visiva. Sul percorso che va dal Santa Maria della Scala fino alla Cripta sotto il Duomo – essi stessi capolavori dell’arte italiana noti in tutto il mondo – trenta opere recuperate dopo il terremoto e messe in sicurezza da Protezione Civile, Corpo Nazionale Vigili del Fuoco, Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, insieme con l’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Spoleto-Norcia, si offriranno al pubblico permettendo ai visitatori di immergersi nella realtà dove esse hanno sempre trovato collocazione. Qui, nello spedale più antico del mondo, luogo principe dell’accoglienza, dai pellegrini agli infermi, dai bambini abbandonati, i gittatelli, fino agli indigenti, senza cibo né tetto. L’allestimento prevede un itinerario attraverso i capolavori prima custoditi all’interno di basiliche, santuari e pievi del territorio. Una serie di video, concessi dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, e materiali fotografici di fotoreporter locali permetteranno inoltre la visione delle fasi di recupero delle opere dopo il terremoto.

Il momento dell'arrivo delle opere al Santa Maria della Scala

Il momento dell’arrivo delle opere al Santa Maria della Scala

L’esposizione documentaria, che si deve all’impulso dell’Arcivescovo di Spoleto-Norcia, S.E. Mons. Renato Boccardo, in collaborazione con la Soprintendenza dell’Umbria, diretta dalla dott.ssa Marica Mercalli, è promossa dall’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Siena, diretto da Don Andrea Bechi, dal Rettore dell’Opera della Metropolitana di Siena, Gian Franco Indrizzi, e sostenuta dal Sindaco di Siena, Bruno Valentini, con l’organizzazione di Opera-Civita. L’iniziativa è seguita anche da Padre Abate Bernardo Gianni, Abbazia San Miniato al Monte.

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Tale progetto permette la presentazione del territorio di Norcia e delle sue opere a un pubblico vasto che ogni giorno raggiunge la città di Siena, facendo conoscere al turismo internazionale la drammatica realtà delle zone terremotate, ma anche il forte orgoglio civico del popolo che le abita. Norcia, così danneggiata nel suo intimo, impetra ora una rinascita.

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I promotori e gli organizzatori hanno destinato un contributo economico all’Arcidiocesi di Spoleto-Norcia per le fasi di restauro e ricostruzione.

 

 

 

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Katiuscia Vaselli

(foto di copertina: Deisy Valli)