L’arte di Massimo Lippi arriva in Canada

L’arte di Massimo Lippi arriva in Canada. Dalla campagna con il progetto Farm-Toronto, al Columbus Center dove l’artista ha esposto una sua opera in bronzo.

Il progetto Farm-Toronto ha portato l’artista e poeta senese Massimo Lippi in Canada: un viaggio lungo un mese durante il quale le sue qualità creative si sono alternate, dando vita ad alcune opere monumentali lavorate con l’ascia e mezzi poveri, nelle immense praterie prossime alla città. Con un impressionante ritmo di lavoro, nel vasto silenzio della campagna, hanno preso figura le sue architetture simboliche, i suoi legni incantati, le sue geometrie in perfetto equilibrio con il vento e la chiarezza del cielo.

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Ha scolpito la pietra ed ha sentito quei ritmi e quelle acute proporzioni del popolo nativo, come si dice oggi, degli indiani d’America, come si diceva un tempo. Lippi ha lavorato in un vero e proprio studio a cielo aperto, incontrando la partecipazione di persone colte e sensibili che si sono lasciare travolgere dallo stupore, tra cui estimatori di poesia e di arte e semplici operai venuti dall’Italia,tanti anni or sono. Giovani di vari popoli e nazioni hanno visto il maestro senese creare una suggestiva e potente sequenza di sculture. Non è mancata la sua passione per la natura, a piedi nudi, con l’ascia, quasi seguendo la traccia di quell’antico sommerso popolo delle praterie, ha fatto sentire alle nuove generazioni quanto sia ancor viva la voce e i canti di quelle antiche tribù.

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Hanno detto, sul giornale dell’Arte, a proposito di una mostra memorabile di Lippi al Santa Maria della Scala nel 2000, che egli è uno “sciamano”. Parola intrigante che evoca riti e psicologie a noi lontane, ma pur sempre vive nell’arte del Novecento. Dunque le sue poesie recitate intorno a quei navigli di luce che solcano il cielo di Toronto, sono delle antiche invocazioni, dei messaggi moderni che attraversano l’oceano per giungere a noi come fossero alate memorie di un tempo a venire.

Perciò in questo viaggio che Lippi considera uno tra i più ricchi di emozioni e di sapienza acquisita sul campo, è il caso di dirlo, sono giunti anche i giorni delle sue performances sulla natura. Con una tela bianca immacolata, Lippi ha fasciato i tronchi degli alberi e vi ha dipinto sopra quello che lui chiama “l’alfabeto del dolore”. Bisogna immaginare gli alberi della Lizza feriti e stretti a delle ampie bende da cui geme l’evocazione del sangue. In molte parti del mondo, egli ha lanciato questo medesimo messaggio: a New York, a Mosca, in Armenia, a Lima del Perù, in Polonia e in altre ancora. Alludono alle tribolazioni che l’uomo e la natura patiscono in quest’epoca così violenta e talvolta crudele.

L’incanto della natura ferita in contrasto con la città laboriosa e ordinata, esprimono con realismo e poesia insieme quelle intuizioni dell’anima su cui ognuno è invitato a riflettere. Un monito, una poesia, battito di ali per andare oltre. Al Columbus Center, Lippi ha esposto un’importante opera in bronzo che sarà realizzata su grande scala in memoria degli italiani e di quanti arrivarono in questa terra con la speranza nel cuore. Il suo viaggio non si è concluso solo nella sua doverosa testimonianza di artista, ma egli si è fatto interprete e messaggero della cultura italiana e senese in particolare. Infatti tra le molte personalità ha incontrato il console generale Pastorelli, le autorità locali, il sindaco di Vaughan Maurizio Bevilacqua che lo ha invitato sul palco d’onore per un saluto ai nostri connazionali.

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La sua mostra di pittura e scultura ha ottenuto poi un commosso riconoscimento da parte di tutti perché i suoi volti dipinti a pastello e i vivacissimi colori che spiccano sul nero brillante, sono stati molto apprezzati, quasi una memoria del Palio del 2 luglio 1993. Incredibile ma vero, negli organizzati locali del Columbus Center vi è appesa la bandiera dell’Onda, ci credereste?

Si è creato così tra il Canada e l’arte di Lippi un vincolo di profonda amicizia che i giornali locali, la radio, la televisione, hanno puntualmente diffuso. Ora quella sementa di poesia , scultura , pittura e amicizia darà i suoi frutti, perché Lippi ha partecipato nella capitale Ottawa alla presentazione del progetto di legge per estendere a tutto il Canada la grande cultura italiana. Ha avuto anche l’onore, assai raro, di sedere in parlamento nella poltrona del primo ministro. Una curiosità, un gioco, un favore, che racconta in sintesi quanto sia stata sincera e apprezzata la presenza del maestro senese in Canada.