I fantasmi dell’arte di Giacomo Ricci chiudono “Sussurri”

Si inaugura oggi alle 18 l’ultimo allestimento del ciclo Sussurri alla bottega artigiana “Sator Print” di via Stalloreggi, 70 a Siena

Giacomo Ricci

“La polvere di-segna sui ripiani, sopra le mensole, negli angoli e sotto i mobili spazi fatti di frammenti di cosmo, squamazioni, particelle residue e minime. Del resto la polvere è ovunque, la sua caduta è continua, senza sosta, inesorabile”.

Parte da questa esplorazione o “indagine domestica”, il lavoro di Giacomo Ricci dal titolo “Uno spessore fatto quasi niente” che chiude il ciclo di personali di giovani artisti contemporanei promosso dal progetto “Sussurri” presso la bottega artigiana Sator Print di via Stalloreggi, 70 a Siena. Appuntamento oggi alle 18 quindi per il vernissage della mostra dell’artista senese dove le opere manifestano presenze degli elementi che le costituiscono attraverso l’assenza degli stessi, apparizioni, tracce che hanno segnato la polvere.

“La polvere, leggera, segna i confini, delimita, crea forma assumendo il ruolo della determinazione di ciò che è stato testimoniandolo, diventandone così la memoria – con queste parole spiega la mostra la curatrice Michela Eremita –  Senza la polvere/memoria infatti, nulla esisterebbe sulle mensole, né assenze né presenze, tantomeno le tracce. Assenze assolute richiamano l’assoluta pienezza; oggetti taglienti, acuminati a volte pericolosi come una lametta, perché se un’azione può essere stata incisiva, può continuare a incidere, tagliare, anche nel suo ricordo”.

“L’indagine domestica che ho svolto nel corso degli anni – conclude Ricci –  mi ha reso oggetti lasciati soli, dimenticati, persi e ritrovati, a loro volta modificati ricoperti di uno strato fatto di loro stessi. La polvere è un velo, uno strato, una sottile superficie che mentre copre rivela, assume come un fluido la forma degli oggetti su cui o in cui si deposita”.

Sussurri

La personale di Giacomo Ricci è il quarto ed ultimo appuntamento del primo ciclo di Sussurri dopo le mostre di Agathe Rosa, Paolo Francioni e Hanako Kumazawa. Il progetto, pensato e curato da Michela Eremita presso Sator Print (via Stalloreggi, 70 – Siena) si consolida in una serie di appuntamenti con artisti per mostrare alcuni appunti o delle riflessioni sugli aspetti più intimi e delicati suscitati dall’arte nella loro vita. Nel farlo usano la discrezione che un laboratorio d’arte impone, perché il luogo che accoglie le delicate presenze è una bottega in cui si perpetua la tradizione della miniatura fatta di autorevole pazienza e saper fare. Gesti, oggetti, carte, parole, sguardi, disegni… del passato e del presente mescolati per trovare (con)tatto nella dimensione artistica. Tutto è sussurrato, tutto è suggerito per sfuggire il chiasso assordante che, spesso allontana dalla naturalezza della creatività. Gli appuntamenti dedicati ai singoli artisti saranno arricchiti dall’incontro con scrittori che si impegneranno nella lettura di alcune pagine scritte da loro.

Giacomo Ricci (Siena,1974) artista, diplomato all’Accademia di Belle Arti di Perugia. La sua ricerca passa dall’azione partecipativa allo studio della pratica site relative, un percorso fatto di relazione e lavoro sui concetti di identità, unicità e intimità. Oggi oltre alla personale pratica d’artista che lo vede impegnato in una ricerca personale e dilatata nel tempo, collabora a progetti come Unto e RosaRicciProject con Agathe Rosa e FML collettivo di artisti con produzioni a carattere pubblico, sociale e partecipativo.

La mostra “Uno spessore fatto quasi di niente” di Giacomo Ricci curata da Michela Eremita, resterà allestita fino al 21 maggio presso Sator Print in via Stalloreggi, 70 a Siena. Per informazioni 0577/247480.