Bobo, Pancio, Zanzara e gli altri. I “Diacceto Boys” hanno la loro american girl

Grandi foto, grandi storie, raccontate in chiave tutta senese. Un progetto a cura di Chiara Savoi e del fotografo senese Luciano Valentini che hanno voluto ricreare le composizioni di foto famose rendendo protagonisti noti personaggi di Siena, amati ed apprezzati sulle lastre per il loro temperamento, per l’ironia e per il carattere scanzonato. Con una loro personale interpretazione, hanno iniziato con il Bacio di Doisneau che si può vedere al Caffè Fiorella in via di Città e hanno poi continuato con la famosissima foto dell’American Girl, questa volta al Caffè Diacceto, grazie alla collaborazione con il gruppo soprannominato “i Diacceto Boys”, altisonanti nomi come – giusto per ricordare chi sono, Enrico Bardani detto Bobo, Angelo Salvini detto Barolle, Giorgio Rugi detto Zaraballe, Luciano Collini detto Zanzara, Franco Gori detto Pancio, Roberto Barbagli detto Bembere, Ameraldo Bianciardi e Luciano Chiti

 

Loro fin dall’inizio si sono prestati con entusiasmo. Con la stampa della foto originale in mano, una mattina con un buon bicchiere di bianco, è stata assegnata ad ognuno la loro parte, gli è stato detto come vestirsi e il tipo di atteggiamento che avrebbero dovuto avere.

La “Girl” Chiara Savoi stessa, una donna matura. I boys della foto originale sarebbero quindi stati loro, uno splendido tuffo nel futuro, come vedere la stessa foto qualche anno dopo.

Una mattina di qualche giorno fa la compagine si è riunita e, grazie allo studio luce di Luciano Valentini e alla lambretta originale che ha portato il gestore del Bar Diacceto, è stato allestito il set nella location giusta, tra Diacceto e Beccheria.

Molti i turisti che si sono fermati incuriositi, tantissimi anche i senesi e il gruppo dei “Diacceto Boys” ha seguito alla lettera le indicazioni.


“Ditele quello che vi viene in mente mentre passa”. Il compito era recitare la foto, interpretarla come se davanti ai loro occhi stesse davvero passando una bella donna. Alla fine, lo sforzo più grande è stato non ridere!

Un’iniziativa artistica che, sopratutto, è stata grande fonte di divertimento per il bel gruppo, un’istituzione vera e propria, buona e sana, veri contradadioli amanti della loro città.

“La foto nasce dalla voglia di rappresentare quel gruppo di amici come davvero li vedo – spiega Chiara Savoi – ho visto loro in quella foto prima di guardare la foto stessa”.