Valentini: Dentro il voto per il Parlamento c’è anche il destino dei Comuni

Bruno Valentini

«Fra pochi giorni non si vota solo per il Parlamento e per i leader più convincenti, ma anche per il futuro dei Comuni e dei servizi di base che erogano. Oltre alla domanda di moralità verso i partiti che si candidano a governare gli interessi dei cittadini, c’è in gioco anche il destino degli 8mila comuni italiani, che sono indispensabili per sostenere famiglie ed imprese».

Inizia così la riflessione di Bruno Valentini sulle prossime elezioni politiche e sul futuro del nostro Paese e delle tante amministrazioni locali che oggi si trovano in difficoltà assieme ai propri cittadini.

«Molto più del taglio dell’Imu, è decisivo che i sindaci possano continuare ad erogare servizi essenziali come mense, asili, trasporti, assistenza ad anziani e famiglie bisognose, a garantire pianificazione urbanistica, gestione dei rifiuti e dell’acqua, opere pubbliche e manutenzione delle scuole, delle strade, del territorio. Si introducano severi controlli sulle spese, sulle consulenze, sull’indebitamento facile, sul numero dei dipendenti, ma va garantita una minima funzionalità che oggi invece è a rischio».

«I trasferimenti dallo Stato si vanno azzerando producendo una brutale cancellazione non dichiarata di molte funzioni svolte da Comuni ed anche dalle Province che è persino peggio del confuso progetto di accorpamento delle Province per ora accantonato. Il Patto di Stabilità è diventato un meccanismo infernale che limita la capacità di investimento dei Comuni virtuosi senza bloccare la spesa improduttiva dei Ministeri. Piuttosto che lanciarsi in promessi ingannevoli oppure limitarsi alle invettive, Il PD di Bersani e di Renzi ha avuto la responsabilità di proporre che i tagli ai Comuni vadano applicati in base ad uniformi parametri di efficienza che tutti devono rispettare assegnando l’intero gettito IMU ai Comuni con l’obiettivo di calibrarla progressivamente con criteri di equità sociale. I Comuni devono tornare ad essere centri di stimolo dell’economia locale, penalizzandoli o premiandoli in base ai loro risultati, arrivando anche a richiedere i danni economici a quegli amministratori che hanno portato la loro Amministrazione al dissesto di bilancio».

«Riconquistando la fiducia delle istituzioni europee, l’Italia può ottenere un allentamento del Patto di Stabilità, ponendo precisi obiettivi di associazione di servizi ed anche di accorpamento fra Comuni. A Monteriggioni riteniamo di aver fatto bene i compiti a casa, anche se non ci sottrarremo a progetti di collaborazione progressiva con gli altri Comuni che consentano di rendere più efficace l’azione amministrativa anche rinunciando in parte alla nostra autonomia, se ciò servirà ad una migliore programmazione così come ad una promozione economica e turistica più valida del territorio. Nonostante che nel 2013 nelle casse del Comune non tornerà più un euro dell’IRPEF versata dai contribuenti allo Stato, il bilancio previsionale confermerà il moderato livello delle tasse locali, così come delle tariffe sui servizi comunali. Inoltre, siamo in grado di anticipare che il Comune ha raggiunto un rassicurante grado di autosufficienza per la spesa corrente, cioè per i costi ordinari di funzionamento, che consentirà anche alla Amministrazione che verrà eletta nel 2014 di garantire la gestione della macchina comunale sugli attuali livelli senza ridurre il livello dei servizi erogati. La parte dolente è quella degli investimenti, che soffrono dell’impossibilità di utilizzare il saldo di 14 milioni di euro congelati sul nostro conto di tesoreria per il Patto di Stabilità, ma che cercheremo di portare ugualmente avanti utilizzando tutte le opportunità, dalle alienazioni ai Bandi regionali ed europei, al project financing, nonostante l’ennesima tegola degli interessi di mora sui ritardati pagamenti oltre i 60 giorni che anche se teoricamente ineccepibile è in clamoroso contrasto con i vincoli del Patto di Stabilità. Se in primavera Monteriggioni dovesse essere confermato Comune Virtuoso, il programma delle opere pubbliche verrà ulteriormente potenziato grazie allo sblocco di 800mila euro di fondi per ora congelati».

Bruno Valentini