Turismo, la crescita va sostenuta

Sarò all’antica, ma a me piace commentare dati positivi.
E quelli sul turismo nell’anno 2015 per provincia di Siena e per il comune capoluogo, già presentati dal Centro Studi Turistici di Firenze (li ritrovate tutti qui), lo sono senza dubbio alcuno. Per quanto non definitivi, come è stato correttamente indicato, le cifre sono chiare: +8% di arrivi e pernottamenti nelle Terre di Siena, mentre a Siena città c’è stato +10% di arrivi (la gente che pernotta, per capirsi) ed invece soltanto +1,2% di presenze (cioè il numero dei pernottamenti).
Che fosse stato un anno molto positivo per il turismo lo avevamo visto tutti e i dati sono una piacevole conferma. Così come si ritrova nei numeri, la sensazione di un forte aumento di stranieri, che sono ormai prossimi al 60% del totale, e di un concreto ritorno degli italiani, che non avendo abbastanza soldi per fare la vacanza all’estero, scelgono mete nazionali. Ed è tutta manna per i nostri operatori turistici.
Ma è proprio quando c’è un’onda positiva (è cominciata nel 2014, è stata ancora più robusta nel 2015, tutti gli indicatori per il 2016 inducono all’ottimismo) che è possibile intervenire con più facilità, e con la necessaria efficacia, sui punti di debolezza che sempre si nascondono dietro anche le statistiche più rosee.

Passando dalle percentuali, ai dati assoluti, infatti, ecco che appaiono alcuni elementi su cui è opportuno soffermarsi. A Siena città si sono fermati a dormire 453 mila persone in un anno. C’è una forbice troppo grande – comune a tutte le città d’arte – rispetto ai milioni di persone che vengono ad ammirarne la bellezza. Ed anche il dato provinciale (In un territorio che ha San Gimignano, Pienza, Montepulciano, il Chianti e le Crete senesi, per dire) è invece di 1.747.000 persone: anche qui la differenza è altissima.
Ecco, a mio parere, il punto che dovrebbe essere al centro dell’attenzione: in una provincia che ha 67 mila posti letto, di cui 8 mila a Siena città, affidarsi alle sole dinamiche di mercato – anche dopo un biennio 2014-2015 così positivo – non può bastare. Solo spingendo più nel settore dei servizi di qualità – elemento chiave per indurre le persone a restare – e degli eventi che veramente riempono alberghi e agriturismo (ultimo esempio: il Mercato nel Campo di Siena) si possono aggiungere arrivi e pernottamenti in maniera ancora sostanziosa. E rendere più robusto e benefico l’impatto economico, in termini innanzitutto di posti lavoro nel settore e poi di buona economia diretta e indiretta (ristorazione, commercio, agricoltura, artigianato), appare decisamente modesto e lontano da obiettivi pure realistici.
E proprio perché è il 2015 è stato un anno record, è il momento di premere sull’acceleratore ed assecondare la crescita.

Roberto Guiggiani