Petti: ‘Il Santa Maria della Scala è un bene comune che deve essere conservato’

Santa Maria della Scala

“Il Santa Maria della Scala è bene comune. Valore umano, patrimoniale, culturale e occupazionale per Siena e il suo territorio. Troppo importante per essere argomento strumentale e parziale di una campagna elettorale. Ho letto con piacere l’intervento di Marco Saletti che esprime con passione l’impegno per la realizzazione di un progetto e sintetizza efficacemente le idee del Psi-Riformisti per ridare slancio al Complesso Museale del Santa Maria della Scala, attraverso un compendio della storia degli ultimi dieci anni, gli sforzi e le iniziative intraprese per la sua salvaguardia, compresa quella dello scorso anno prima che fosse interrotta bruscamente l’amministrazione Ceccuzzi”. Con queste parole Rita Petti, responsabile cultura dell’esecutivo comunale del Partito democratico di Siena, commenta l’articolo firmato da Marco Saletti pubblicato in questi giorni.

 

“Il Complesso Museale dell’antico Spedale Santa Maria della Scala – continua Petti –  è un valore per Siena e il suo territorio. Avere un tesoro, un enorme giacimento di beni, comporta impegno e responsabilità per conservarlo e, soprattutto, trasformarlo da oggetto a soggetto attivo di benessere per la comunità. La consapevolezza del valore dello Spedale per Siena è nata contemporaneamente alla sua crescita, palinsesto creato dalla flessibilità dei tempi e dall’incastonarsi in un tutto unico degli aspetti del vivere. La sua bellezza ha da sempre stimolato il civismo dei senesi, unendo forma e sostanza. Il mutare dei contesti ne ha segnato l’aspetto e la funzione, in simbiosi con la città senza interruzioni. Oggi l’impegno è quello di continuare a farlo essere cosa viva e ricchezza per la città, accompagnandolo, nella definizione della sua identità che si è formata nel suo divenire, con azioni concrete che, tutelando il presente, costruiscano prospettive future”.

 

“La strada per il Santa Maria della Scala – aggiunge Petti – è ripensarlo in funzione del progetto di candidatura di Siena a Capitale Europea della Cultura 2019 di cui l’istituzione di una fondazione di partecipazione ‘pubblico-privato’ è pietra miliare in grado di configurare il complesso come elemento interlocutore che può mettere Siena in relazione con istituzioni internazionali di altissimo livello. Occorre per questo un serio progetto di rilancio della struttura museale che parta dalla fondazione di partecipazione tra soggetti pubblici e privati e che coinvolga a tutto tondo la città attraverso un confronto aperto e sereno con i senesi sui progetti, in modo da rendere concreta la prospettiva della fondazione e fattiva la partecipazione, assicurando autonomia e autorevolezza al Santa Maria della Scala. È pertanto prioritario, nel presente, perfezionare l’assegnazione all’impresa vincitrice della gara e aprire il tavolo sindacale per la clausola sociale di salvaguardia dei posti di lavoro. La struttura è anche un’importante risorsa occupazionale: molte persone che vi lavorano professionalmente ora si trovano in difficoltà per ostacoli amministrativi che si è cercato di evitare con tutti gli strumenti. Ora è il momento di guardare avanti, forti di un progetto decennale sul Complesso da portare a compimento, sentito, auspicato e ampiamente condiviso dalla città. È dovuto ai lavoratori che con sofferenza stanno rendendo sostenibile il passaggio affinché il Santa Maria della Scala possa divenire un luogo di spazi culturali partecipati multifunzionale e poliedrico, cittadino e internazionale”.