Pendolari: l’assessore regionale Ceccarelli soddisfatto del rapporto di Legambiente

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E’ un’immagine positiva del servizio ferroviario regionale toscano quella che emerge dal rapporto Pendolaria 2013 presentato ieri da Legambiente. “Non abbiamo alcuna intenzione di abbassare la guardia – ha detto l’assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli – ma almeno abbiamo la consapevolezza che la battaglia che io e il Presidente Rossi stiamo facendo è per migliorare un servizio che oggi è il migliore a livello nazionale. Quello che emerge dal rapporto è un quadro che premia le scelte fatte dalla Toscana che, insieme alla Lombardia, viene descritta come il lato buono del trasporto pubblico su rotaia in Italia e fa piacere leggere queste cose in un rapporto dove di solito non si perdona niente a nessuno”.

Secondo l’analisi dell’associazione ambientalista la Toscana è una delle Regioni italiane in cui il numero degli utenti del servizio ferroviario è in aumento (con i suoi circa 80.000 pendolari e 754 treni regionali ( che nel frattempo sono divenuti 824), la Toscana è tra le prime quattro regioni italiane in cui si concentra la maggiore domanda di trasporto pendolare, preceduta solo da Lombardia, Lazio e Campania), non sono state chiuse linee (scelta, invece, assunta da
altre importanti realtà come il Piemonte e la Campania), è con la Lombardia la Regione che più ha investito nel settore in generale e nel rinnovo del parco rotabile in particolare (investiti nel solo 2012 oltre 50 milioni di euro nel servizio e 22,3 milioni per nuovi mezzi rotabili, che sono diventati ben 80 nel servizio e 129 nei nuovi treni nel 2013).

Altro fattore estremamente positivo evidenziato dal rapporto è che nessuna delle 10 linee peggiori d’Italia è toscana. Il riferimento alla linea Porrettana, riportato in alcuni resoconti, è errato in quanto la tratta inclusa nella lista dei 10 peggiori servizi è quella Bologna-Porretta e non la Porretta-Pistoia. Si ricorda che sul tratto toscano della Porrettana, la Regione sta lavorando con il sistema locale per un servizio che integra ferro e gomme, con Pracchia come nodo di smistamento, ovvero la soluzione auspicata da Legambiente.

Tra i fattori evidenziati da Legambiente, anche il fatto che la Toscana è stata l’unica Regione italiana a introdurre il criterio della progressività nell’aumento del prezzo dei biglietti. In pratica, in tutte le Regioni il taglio dei fondi statali ha portato ad aumentare le tariffe, ma in Toscana è stata sperimentata la tariffa Isee, caso unico nel panorama nazionale, che esenta dagli aumenti chi ha un reddito familiare certificato inferiore a 36.000 euro.

Legambiente sottolinea inoltre che la Toscana, l’Emilia Romagna e la Lombardia sono state le uniche tre Regioni ad aver anticipato risorse del proprio bilancio per fronteggiare i tagli governativi e ed evitare la necessità di una drastica riduzione del servizio o la chiusura di alcune linee.

Sono inoltre apprezzate sia la disponibilità al dialogo con l’utenza, che l’attenzione agli aspetti di ‘qualità del servizio’ (pulizia, modernità dei convogli, frequenza). Si sottolinea in particolare l’importanza dei contratti di servizio, ribadendo che soltanto Toscana, Emilia Romagna e Lombardia hanno previsto nei loro contratti forme di controllo che permettono di recuperare – tramite penali – soldi da Trenitalia e trasformali in bonus o servizi aggiuntivi in favore dei pendolari.

Da segnalare, purtroppo, un’inesattezza contenuta nel rapporto che riguarda la linea Faentina via Vaglia, che fortunatamente da molti mesi non rientra più tra le linee con minore affidabilità, ma grazie al Piano antiritardi messo in campo dalla Regione, ha una puntualità superiore al 90%, equivalente a quella di una linea elettrificata.
Inoltre un netto miglioramento della qualità e dell’affidabilità del servizio è stato dato dalla sostituzione dei vecchi treni con i nuovi Minuetto.