Mps, Consob contesta il bilancio: “Alexandria è un derivato”

La Consob contesta il bilancio d’esercizio 2014 e della semestrale al giugno 2015 di Banca Monte dei Paschi di Siena, giudicandolo non conforme per quanto riguarda la contabilizzazione delle poste contabili riferite all’operazione Alexandria stipulata con Nomura. E chiede alla Banca di diffondere al pubblico le seguenti informazioni: una descrizione dei principi contabili internazionali applicabili e delle violazioni riscontrate al riguardo; un’illustrazione delle carenze e delle criticità rilevate da Consob in ordine alla correttezza contabile del bilancio consolidato e d’esercizio al 31 dicembre 2014 e della relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2015;  un’informativa idonea a rappresentare gli effetti dell’applicazione dello IAS 8 con riferimento agli errori connessi con la rilevazione, la valutazione e la presentazione delle transazioni concluse con Nomura fornendo una rappresentazione contabile dell’operazione a saldi chiusi con l’iscrizione di un derivato creditizio in conformità alla definizione data dal paragrafo 9 dello IAS 39.

A renderlo noto è la Banca in una nota diffusa alcune ore fa. Nella stessa nota si legge che la Banca ha preso atto della circostanza che la stessa Consob nella delibera precisa che: “Consob è stata in grado di superare i profili di incertezza interpretativa connessi alla rilevazione contabile dell’operazione Alexandria “solo alla luce dei nuovi elementi informativi acquisiti per il tramite della Procura di Milano nel corso del 2015 che hanno consentito di valutare la reale volontà negoziale delle parti [ie: BMPS e Nomura]”, sicché solo l’interpretazione di tali nuove informazioni l’ha portata a ritenere che la contabilizzazione dell’operazione Alexandria dovesse avvenire a saldi chiusi e non a saldi aperti; BMPS ha già fornito, in un’apposita situazione economico-patrimoniale consolidata pro-forma corredata dei dati comparativi, l’illustrazione degli effetti che una contabilizzazione a saldi chiusi avrebbe prodotto sulla situazione patrimoniale, sul conto economico nonché sul patrimonio netto del bilancio consolidato e d’esercizio 2014 e della relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2015 …”.

 

Gli elementi che arrivano dalla procura di Milano hanno consentito di valutare la reale volontà negoziale delle parti (Mps e Nomura), sicché solo l’interpretazione di tali nuove informazioni l’ha portata a ritenere che la contabilizzazione dell’operazione Alexandria dovesse avvenire a saldi chiusi e non a saldi aperti. Mps, pur confermando la validità delle scelte contabili effettuate in occasione del restatement del 2012 e negli esercizi successivi, stante il quadro informativo pro tempore disponibile, preso atto, da un lato, della valutazione cui è pervenuta l’autorità di vigilanza ad esito della propria interpretazione del materiale emerso recentemente dalle indagini penali e, dall’altro lato, del fatto che l’operazione Alexandria, come detto, è stata chiusa nel corso del 2015 (sicchè la rappresentazione contabile come derivato CDS non produce effetti sulla situazione reddituale prospettica della Banca), e considerata altresì la controvertibilità di un’interpretazione, quale quella sulla “reale volontà delle parti” nella definizione di un negozio giuridico, connotata da ineliminabili elementi di soggettività, ritiene di attenersi alle indicazioni dell’Autorità di Vigilanza contenute nella Delibera e, dunque, uniformarsi al contenuto della stessa.
In relazione al secondo aspetto, la Banca precisa che “i prospetti pro-forma allegati al presente comunicato riflettono, come peraltro riconosciuto dalla stessa Consob, informazioni già comunicate al pubblico da BMPS in occasione della pubblicazione del bilancio consolidato e d’esercizio 2014 e della relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2015, avvenute rispettivamente in date 18.03.2015 e 12.08.2015”. La Banca precisa altresì che, a far data dalla pubblicazione del bilancio consolidato e d’esercizio chiuso il 31 dicembre 2012, ha comunicato, con la pubblicazione di appositi pro-forma inseriti nei bilanci d’esercizio e consolidato e nelle relazioni infrannuali, gli effetti della contabilizzazione a saldi chiusi dell’operazione Alexandria sulla situazione patrimoniale, sul conto economico nonché sul patrimonio netto di BMmps.
“Ciò premesso, in osservanza a quanto disposto da Consob, si provvede a fornire al pubblico le informazioni che l’Autorità di Vigilanza ha richiesto alla Banca di diffondere”.
L’istituto, quindi, fa sapere che “procederà a modificare nel bilancio 2015 e nelle successive rendicontazioni la rappresentazione contabile dell’operazione” dal momento che “non reputa né coerente né utile per il perseguimento degli interessi propri e degli stakeholder in genere impugnare il provvedimento emesso dalla Consob in quanto, tra l’altro, riguardante un’operazione ormai chiusa”. Secondo l’istituto, l’impatto fiscale su Mps potrebbe ammontare a 130 milioni di euro. Lo si legge nella nota con cui Banca Mps ha dato notizia delle contestazioni della commissione, nate da quanto emerso dalle indagini della Procura di Milano. “Facendo riferimento ai soli impatti economici differenziali stimati sugli esercizi interessati (2009-2015), va tenuto presente – informa Mps – il rischio che, in aggiunta alle imposte relative ai maggiori proventi dell’esercizio 2015, vi sia un effetto fiscale negativo che potrà essere compiutamente determinato solo a seguito di approfondite analisi e che, allo stato, è possibile stimare in un importo pari a circa 130 milioni di euro“.