“La bocciatura del riordino conferma il pasticcio del decreto Salva Italia. Adesso servono un percorso condiviso e risorse urgenti per i prossimi mesi”

Simone Bezzini

“La bocciatura della riforma delle Province da parte della Corte Costituzionale dimostra che avevamo ragione nel denunciare il pasticcio del riordino e un caos normativo alimentato da demagogia e populismo che ha creato soltanto incertezza e paralizzato funzioni essenziali. Adesso servono un percorso di riforma istituzionale serio e condiviso, che coinvolga tutto il sistema delle autonomie locali, e lo stanziamento urgente di risorse che permettano alle Province di essere ancora pienamente funzionali in settori essenziali quali la manutenzione di strade e scuole e la difesa del suolo”. Con queste parole il presidente della Provincia di Siena, Simone Bezzini commenta la sentenza della Corte Costituzionale che ieri, mercoledì 3 luglio ha dichiarato incostituzionale il riordino delle Province contenuto nel decreto legge Salva Italia accogliendo i ricorsi sollevati dall’Upi, Unione delle Province d’Italia, e da diverse Regioni e respingendo il carattere di urgenza e necessità contenuto nel decreto.

 

“Il decreto Salva Italia – aggiunge Bezzini – ha danneggiato il Paese e i territori, bloccando per mesi funzioni e attività rivolti alle comunità locali e con errori molto gravi, a livello politico e tecnico, di cui qualcuno dovrà assumersi le responsabilità. Era palese, anche ai non addetti ai lavori, che quel decreto conteneva evidenti vizi di forma per la mancanza del carattere di urgenza e di necessità. Oggi, purtroppo e con rammarico per le conseguenze che questo atto ha generato finora, la sentenza della Corte Costituzionale ci dà ragione. Inoltre, prendiamo atto del fatto che sono stati gettati al vento due anni durante i quali avrebbe potuto prendere forma una seria riforma istituzionale del nostro Paese”.

 

Percorso di riforma. “L’Italia  – dice ancora Bezzini – ha bisogno di un sistema di autonomie locali che punti a modernizzare, semplificare e rendere efficace ed efficiente il Paese. Le Province, attraverso l’Upi, non si sono mai opposte con un no pregiudiziale, dando sempre la massima disponibilità alla revisione del sistema istituzionale, ma denunciando con forza il pasticcio che si stava delineando con il decreto Salva Italia. Adesso il Governo e il Parlamento devono mettere in piedi al più presto un percorso di riforma condiviso da tutte le autonomie locali, senza conservatorismi e pregiudizi di qualsiasi natura. I problemi non si risolvono alimentando la demagogia, la superficialità e il populismo, che allontanano i cittadini dalle istituzioni senza affrontare concretamente le questioni”.

 

Appello urgente per le risorse. “La sentenza della Corte Costituzionale – conclude Bezzini – riconosce la piena funzionalità delle Province finché non ci sarà una norma costituzionale che ne rivedrà il futuro. Questo significa che nei prossimi mesi dovremo portare avanti attività e funzioni essenziali, ma per farlo abbiamo una necessità urgentissima di risorse per garantire almeno la manutenzione delle strade, delle scuole e la difesa del suolo, visto che dal decreto Salva Italia a oggi le Province sono state letteralmente svuotate a livello finanziario. Faccio quindi appello al Governo e al Parlamento perché agiscano con la massima urgenza ed evitino situazioni di criticità estreme e ulteriori danni per i nostri territori e le nostre comunità, dopo le gravi conseguenze provocate finora dal pasticcio incostituzionale”.