Indrizzi (Opa): “Ufficio turistico, collaboriamo”

Si è insediato in questi giorni il nuovo Cda dell’Opera Metropolitana del Duomo: confermato il rettore Gianfranco Indrizzi, con lui don Andrea Bechi e don Giovanni Soldani (nomine della Curia) e quattro nuovi ingressi: Roberto Martinelli, Alfio Lorenzetti, Elisa Bruttini e Annalisa Pisaneschi.

priore - foto mauro agnesoni (5)

Un CdA che guarda molto all’aspetto tecnico, rettore Indrizzi…
“Un consiglio che ha competenze, utilissimo all’Opera del Duomo per portare avanti tantissimi temi sui quali fonderemo la nostra attività. Architetti e avvocati in questo momento sono più che necessari. Oltretutto ricordo che nessun membro del CdA richiede rimborsi spese, lavoriamo tutti a titolo gratuito”.
Dalla conservazione del patrimonio alle iniziative passando per l’aspetto legale che lei ha evidenziato e che fa riferimento al contenzioso con alcuni dipendenti ormai aperto da tempo?
“Esatto. Il nostro intento è ricondurre tutto nell’interesse prioritario comune. Rientrare nei ranghi stemperando le polemiche e andare dritti verso un obiettivo comune, cioé quello di valorizzare il patrimonio di una città che deve ripartire dalla cultura che sostenga l’economia, con forze che possiamo mettere in campo all’altezza del compito”.
A proposito, quale la situazione attuale con i dipendenti che hanno fatto causa?
“Non ho mai voluto alimentare polemiche sterili. Dato che la controparte agisce per vie legali, facciamo altrettanto. Noi sappiamo che sono stati presentati esposti e denunce mentre era aperto il tavolo di concertazione dal Prefetto…”.
Strumentalizzazioni politiche?
“Voglio auspicare che non ci sia dietro la politica. Quello che cerchaimo di fare è proprio lasciare fuori tessere di partito e inquadramenti politici. Richiediamo onestà e rispetto delle regole: essere cattolici praticanti di indubbia moralità. La politica deve restare assolutamente fuori. Per me è stata una forte amarezza leggere nel giornale l’ingerenza da parte della Lega Nord che ha presentato un’interpellanza al ministro chiedendo anche la sospensione del rettore Indrizzi. Un attacco a livello personale che lascia l’amaro in bocca. Poi, io sono tollerante e disposto a dare tutte le risposte ma non mi abbasso a fare passi particolarmente pesanti, mi piace il rapporto interpersonale senza arrivare alle querele. Che spesso, poi, si rivelano senza fondo di verità”.
Dalla sua risposta non sembra che sia convinto dell’auspicio. Il suo pensiero sembra adombrato dall’idea di una strumentalizzazione politica…
“Sì, lo è”.
La domanda è, tornando al contenzioso con i dipendenti: a chi giova tutto questo?
“Una domanda che ho fatto ai rappresentanti della Rsu, dopo la sentenza dell’11 marzo che ha sostanzialmente fatto riassorbire gli 8 dipendenti, tra l’altro mantenendo loro la precendete qualifica e soprattutto il precedente stipendio. Che non è un particolare trascurabile. Comunque se la loro paura era quella di rimanere coinvolti in questioni tra Opera Metropolitana e Opera Laboratori Fiorentini, non possono imenticare che l’alternativa era il licenziamento rispetto al passaggio all’altro ramo d’azienda. Loro non hanno voluto capire, vorrebbero forse essere coinvolti più direttamente nella gestione quasi diretta del personale, non vedo quale altro fine ci possa essere, chiaro però che questo non sia possibile. Mi dispiace che non si rendano conto che questo comportamento casomai potrebbe danneggiare anche gli altri 90 dipendenti”.

Torniamo alle attività e ai progetti…

“A fine febbraio un grande investimento economico sarà dedicato al restauro del pulpito, in Duomo. Siamo poi alla ricerca di una biglietteria, di spazi per allargare e organizzare meglio il museo valorizzando tante opere che oggi sono ‘sacrificate’. Tutta una serie di attività che coinvolgeranno i dipendenti in maniera forte, saremo tutti concentrati nel perseguire l’obiettivo che poi, diciamocelo, dà una grande mano economica alla città”.

 

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Collaborazione con il Comune?
“Abbiamo aderito a febbraio all’iniziativa musei aperti, siamo sempre pronti a collaborare nell’interesse della città”.

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Avete mai parlato dell’ufficio turistico, che a Siena  – città a vocazione turistica – manca di un supporto adeguato per le professionalità che ci sono? 
“Non è mai venuto fuori ma perché no… Quando abbiamo parlato con il sindaco e con l’assessore Vedovelli è venuta fuori l’idea della biglietteria unica e abbiamo anche avanzato una proposta per la quale, però, aspettiamo ancora una risposta… Rimaniamo disponibili a collaborare anche in questo senso”.

Katiuscia Vaselli