Il ricordo del 68° anniversario del bombardamento di Colle di Val d’Elsa

“Il nostro passato rappresenta per noi e per le generazioni future una fonte preziosa di valori e di ideali, una memoria importante che non abbiamo il dovere, anche come cittadini e come istituzioni, di non dimenticare, mai. Per questo anche oggi, a poco più di 68 anni dal 15 e 16 febbraio 1944, siamo qui per rendere omaggio alle vittime del bombardamento aereo compiuto da parte delle truppe Alleate che colpì gravemente la nostra città, provocando decine di morti e feriti e distruggendo molti edifici”. Con queste parole il sindaco di Colle di Val d’Elsa, Paolo Brogioni, ha accompagnato questa mattina, sabato 18 febbraio, la deposizione della corona di alloro in Piazza Bartolomeo Scala, per ricordare il 68esimo anniversario del bombardamento della città, avvenuto nel febbraio 1944. Alla cerimonia, accompagnata dalla Filarmonica “Vincenzo Bellini”, hanno partecipato rappresentanti della sezione Anpi di Colle di Val d’Elsa e di associazioni locali. 

La storia. La mattina del 15 febbraio 1944 uno stormo di aerei americani sganciò diverse bombe su Colle, colpendo, in particolare, Piazza Bartolomeo Scala e le zone vicine, compresa Piazza Arnolfo. La mattina del 16 febbraio gli aerei ricomparvero e sganciarono nuovamente bombe su Colle alta. Il bilancio finale dei due giorni di bombardamenti fu di oltre 60 vittime e numerosi feriti, molti edifici danneggiati, sia nella parte alta che in quella bassa, e una città ferita profondamente anche perchè già provata duramente da tanti mesi di sofferenza a causa della guerra. Colle per molti mesi fu una città vuota e senza segni di vita, dove mancava tutto, pane, acqua, luce, mezzi di trasporto e perfino l’ospedale, trasferito nelle campagne vicine per precauzione e per difendere i feriti che avevano bisogno di cure. Il 7 luglio 1944 Colle di Val d’Elsa fu liberata finalmente dall’occupazione nazifascista e questo aprì una fase nuova nella storia e nella vita sociale, politica e amministrativa della città.