Il gruppo dei “contradaioli indignati dell’Oca” chiede un incontro con il sindaco

 

Palio

Prosegue il malumore degli oltre 400 ocaioli che si dicono indignati per la decisione – di sospendere a tempo indeterminato le 30 ocaiole dalla contrada – presa dalla sedia direttiva di Fontebranda.

Nella mattinata di ieri hanno inviato una lettera al sindaco Franco Ceccuzzi: “Abbiamo chiesto al sindaco – spiega il gruppo degli “ocaioli indignati” un incontro urgente. Ormai la notizia sta facendo il giro d’Italia e Siena non ci fa certo una bella figura, diciamo anzi che sta facendo una pessima figura. Al sindaco chiederemo come può una città che si candida a Capitale della cultura Europea avere dei “buchi neri” come questo caso”.

Il gruppo degli “ocaioli indignati” è d’accordo sul fatto che l’amministrazione comunale non debba interferire con le questioni interne alle contrade ma: “Questo caso è diverso – spiegano questi contradaioli – In questo caso vengono palesemente violati dei sacrosanti diritti umani e quindi l’amministrazione comunale deve intervenire per forza. Si fanno mozioni per le donne in Afghanistan è dunque doveroso pensare anche alle donne di casa propria. Con le ultime sanzioni del Palio – prosegue il “gruppo indignati dell’Oca” – l’Amministrazione ha punito la Pantera per aver cantato uno stornello nel territorio dell’avversaria. Si puniscono le contrade per questi “micro problemi” è arrivato il momento di occuparsi anche dei problemi più seri. Ecco perché abbiamo chiesto questo incontro urgente con il sindaco”.

El.Ca.