Emiliano Bravi (Radicondoli): “I servizi al cittadino prima di tutto”

Emiliano Bravi (Radicondoli): "I servizi al cittadino prima di tutto"

Emiliano Bravi, sindaco di Radicondoli, dal 2009 amministra un comune dalle dimensioni modeste ma dalle grandi potenzialità

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Una piccola realtà decisa a preservare la propria identità ma che, guardando fiduciosa al futuro, non disdegna di trasformarsi per valorizzare le proprie risorse e migliorare i servizi ai cittadini; è questo il profilo di Radicondoli che traspare dalle parole del suo primo cittadino, Emiliano Bravi, che ci ha ragguagliato in merito allo stato di salute, ai problemi ed ai progressi della città che guida dal 2009.

Emiliano Bravi

Emiliano Bravi

Sono partiti i lavori per lo stabilimento di captazione e recupero dell’anidride carbonica?
“I lavori non sono ancora iniziati. Per ora stiamo affrontando l’iter per le autorizzazioni. L’imprenditore ha concluso tutte le procedure di via e sta portando a termine anche quelle alla commissione regionale, riunitasi per la prima volta la settimana scorsa”.
Quali vantaggi porterà questa stabilimento?
“Ci saranno indubbi benefici di carattere ambientale, dovuti in primis alla capacità dell’impianto di ricevere l’anidride carbonica proveniente dalle centrali geotermiche, con una conseguente diminuzione del suo impatto sull’ambiente. Inoltre questo tipo di stabilimenti sostituirà progressivamente le perforazioni ed i pozzi di captazione di anidride carbonica in giro per l’Italia. A livello di comunità locale, è importante per tutto il territorio avere una struttura all’avanguardia, anche per la creazione di nuovi posti di lavoro che, sebbene destinati a figure professionali specializzate e non reperibili facilmente sul territorio, potrebbero avvicinare altre persone a Radicondoli”.
A che punto sono i lavori per la realizzazione della rete di teleriscaldamento geotermico?
“I lavori del primo lotto sono quasi terminati, tanto che i cittadini si stanno già organizzando per l’allaccio alla condotta e parte della stagione invernale verrà affrontata con il riscaldamento geotermico. Al momento stiamo predisponendo tutte le procedure di gara per il secondo lotto. Sebbene ci siano stati dei ritardi, dovuti sia all’importanza progetto che alla mancanza di una collaborazione ottimale con chi gestisce servizi e sottoservizi, le cose stanno andando avanti”.
In quali altre opere pubbliche è al momento impegnato il Comune?
“Il comune sta portando a compimento tutti i progetti previsti nel programma, come la ristrutturazione della ex Casa del Popolo, dove verrà allocata una farmacia, e di tutti i cimiteri del territorio, sia per la parte edile che per quella impiantistica. Lavori necessari e di una certa portata che, unitamente a quelli per il teleriscaldamento, hanno avuto un impatto non indifferente sulla comunità, originando inevitabili disagi, dovuti alla loro contemporanea predisposizione da parte di questa legislatura. Se i progetti fossero stati avviati durante le legislature precedenti, si sarebbero probabilmente scongiurati diversi problemi”.
Che opportunità di lavoro offre Radicondoli ai suoi giovani?
“Crediamo molto nelle potenzialità delle risorse a nostra disposizione, come il vapore ed il calore geotermico, che può essere sfruttato per molte filiere industriali ed artigianali. Stiamo progettando la costruzione di serre geotermiche che ci permetterebbero di entrare prepotentemente nel mercato dell’ortofrutta, ma con un 70% in meno del costo della materia prima, grazie soprattutto all’assenza di costi per il riscaldamento di queste. A seguito, inoltre, delle convenzioni che abbiamo stipulato con Enel e Regione Toscana, le imprese energivore sul nostro territorio possono beneficiare di bollette dell’energia elettrica più leggere, con una riduzione fino al 10%”.
E per i più piccoli come si sta muovendo il Comune?
“Stiamo intervenendo da anni con progetti che contrastano i continui tagli del governo, garantendo lo sdoppiamento delle classi, una mensa interna a chilometro zero e delle tariffe vantaggiose sia di mensa che di trasporto che, ormai, sono invariate dall’anno scolastico 2012/2013. Cerchiamo di sostituirci allo stato pagando con i nostri finanziamenti gli insegnanti ed aumentando le ore previste. Vogliamo che i nostri bambini crescano nel loro territorio vivendo a stretto contatto con esso. Stiamo inoltre portando avanti il progetto “Scuola Senza Zaino”, che permette agli alunni della scuola media di utilizzare dei tablet, consegnati in comodato d’uso dal comune, per fare lezione, reperire informazioni e studiare. Tutto ciò sottoposto ovviamente al rigoroso controllo del nostro CED, che garantisce ai ragazzi un uso corretto e sicuro di Internet”.
Come vi state organizzando per l’emergenza immigrazione?
“Vorrei sottolineare la grande sensibilità della prefettura che, collaborando con il comune, ha trattato la questione con la massima delicatezza, evitando approcci bruschi. Al momento stiamo ospitando 20 migranti in una struttura privata e devo dire che si stanno gradualmente integrando. A differenza di altri comuni che non hanno accolto nessun migrante, la nostra comunità, seppur piccola, sta facendo la sua parte per fronteggiare la situazione. È doveroso perciò precisare che se ogni ente locale si impegnasse in questo senso, ci sarebbero meno disparità numeriche ed una migliore organizzazione all’interno della provincia di Siena. È una piccola nota polemica, ma necessaria. Vorrei dare un segnale a qualche mio collega”.
Qual è il suo punto di vista sulla fusione dei piccoli comuni?
“Sarei favorevole alla fusione nel caso venisse richiesta dalla maggioranza dei cittadini ed implicasse indubbi vantaggi e migliorie ai servizi. Non approvo invece un progetto asettico, imposto da una legge che si basa esclusivamente su un mero calcolo numerico; si tratta di un errore di filosofia e di organizzazione, che porterebbe alla desertificazione ed allo spopolamento di chilometri e chilometri di territorio italiano, nonché ai problemi legati ad un’amministrazione a lungo raggio”.
È soddisfatto dei risultati raggiunti da questa amministrazione comunale?
“Dopo quasi otto anni di amministrazione, credo di poter fare un bilancio positivo. Certamente avremmo potuto fare meglio ma, al tempo stesso, è d’obbligo evidenziare i miglioramenti apportati alla comunità. Sono state progettate e, nel frattempo, portate a compimento opere per un ammontare di 11 milioni di euro e i servizi non sono peggiorati. Dal 2009 al 2016 non è scontato, per cui io sono moderatamente soddisfatto. Si può dire che il bicchiere è mezzo pieno”.

Giulia Montemaggi