Violenze domestiche in pericoloso aumento a Siena e nella provincia

Aumentate in modo esponenziale nell’ultimo anno le violenze tra le pareti domestiche. Basta dare una scorsa ai ruoli delle udienze penali per rendersene conto. Nei giorni scorsi tra il dibattimento e il gup erano all’attenzione dei giudici del tribunale di Siena ben otto differenti casi su 15 processi. Storie diverse che raccontano fatti non solo tristi e drammatici dove ancora una volta donne e minori sono vessati, picchiati, umiliati e traumatizzati fino al punto che spesso le loro identità vengono annullate.

Nessun Comune della nostra provincia risulta indenne da un fenomeno che nella stragrande maggioranza dei casi costringe i giudici a chiudere le porte delle aule e a definire il processo solo davanti alle parti interessate. La Procura da sempre tratta questi casi con grande umanità e nel massimo riserbo e lo stesso fanno le varie forze di polizia che di volta in volta vengono attivate per fare piena luce su quanto accaduto.
Le violenze che approdano in un’aula di tribunale non sono semplici (definiamole bonariamente così) liti familiari, ma sono delle strazianti storie dove le donne e ragazzini sono alla mercé di congiunti senza scrupoli.

Una cosa è certa: sempre più vittime dopo mesi di terrore trovano il coraggio di denunciare. Certo può capitare anche il caso di un denunciante che lo fa per ritorsione nei confronti dell’ex coniuge. Sono casi rari. Per alzare il velo sulla verità ci vuole esperienza, buon senso e capacità nell’intuire cosa ci può essere dietro ad una querela. Spesso il limite tra bugie e verità è davvero flebile e non sempre è ben visibile. Nella nostra provincia ci sono vari organismi che aiutano i maltrattati a trovare la forza di bussare ad una caserma e ci sono persone che quotidianamente stanno loro vicini. Gruppi con ruoli distinti e nomi diversi che garantiscono la massima riservatezza e un grande aiuto.


Cecilia Marzotti