Ugl polizia: “Tutte le forze di polizia collaborino per la sicurezza della città”

“Finalmente qualcosa si ‘muove’ in ambito di sicurezza cittadina. Siamo sempre stati favorevoli al confronto ed al pubblico dibattito sui temi che riguardano la vivibilità di Siena e la tutela dei senesi. Non così favorevole lo era stato il massimo rappresentante del palazzo comunale allorquando, sebbene invitato ufficialmente ad un confronto pubblico, si era clamorosamente sottratto. Nel condividere interamente quanto affermato dal rappresentante dei vigili soprattutto sul titolo centrale del tema, cioè che la tutela della sicurezza pubblica spetta alla Prefettura ed alla Questura, sorgono però spontanei alcuni quesiti”.
L’Ugl, sindacato di polizia, attraverso il rappresentante Mauro Marruganti, si esprime in merito alla sicurezza in risposta anche alle dichiarazioni dei giorni scorsi da parte della Uil. Marruganti, esprimendo consenso rispetto alle recenti vicende, pone però due quesiti.
“In primis, ovviamente, quale sia il ruolo dei vigili urbani dato che si ritiene che nessuna città possa permettersi il lusso di avere una forza di polizia (quale si tratta in ambito del territorio comunale) senza una funzione di collaborazione con le altre forze. Proprio per sua la formazione professionale, la Polizia Municipale dovrebbe, a nostro avviso, in primo luogo occuparsi dei problemi di viabilità e di sicurezza stradale in ambito cittadino oltre che del mantenimento del decoro urbano contrastando i fenomeni di accattonaggio, di schiamazzi notturni, di danneggiamenti ed imbrattamenti vari dovuti spesse volte ad una mancata vigilanza sui permessi e sulle autorizzazioni rilasciate proprio dal Comune. Non a caso due diversi governi si sono occupati della materia con conclusioni pressoché simili (pacchetto sicurezza Maroni 2008 e DL nr. 14 del 20 febbraio 2017) demandando ai Sindaci il mantenimento della sicurezza urbana. Altra domanda che sorge spontanea è quella relativa all’accesso della banca dati del Ministero degli Interni a cui le polizie locali non sono abilitate. Un problema reale la cui risoluzione, purtroppo, non dipende dalle organizzazioni sindacali della Polizia di Stato quanto piuttosto dai vari Governi che si sono succeduti e che hanno ritenuto giusto adottare tale discriminazione di accesso alle informazioni della banca dati. Tuttavia, al di là di queste considerazioni, si ritiene che stante il ruolo del Prefetto quale responsabile politico per la sicurezza della provincia di Siena e quello del Questore quale responsabile tecnico, le altre forze di polizia (nazionali o locali che siano) non possano e non debbano esimersi dal collaborare per conseguire il superiore obiettivo della sicurezza cittadina, del preservare Siena dal degrado e per garantire un futuro migliore, in questa città, ai nostri figli”.