Siena, botte da orbi alla figlia adolescente

Non è bastato uno schiaffo, se mai ce ne fosse stato bisogno. Nemmeno un nocchino o uno scappellotto. Il padre di una ragazzina nel pieno dell’adolescenza ha voluto esagerare: cazzotti in testa alla figlia, fino a lasciarla stesa a terra.

Il fatto non è accaduto, come nella maggior parte dei casi, dentro le mura di casa dove l’orco ha i lineamenti delle persone più intime. No. Tutto è accaduto in Piazza del Campo, intorno alle 20.30 di ieri sera.

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Tante le persone che ieri si trovavano in Piazza per cena. Senesi e turisti, con l’avvicinarsi dei giorni del Palio e la terra in Piazza che rende ancora più magica l’atmosfera, non si perdono l’aria che si respira in questi giorni.

Aria che evidentemente non ha fatto bene ad un uomo, straniero, che ha iniziato a picchiare la figlia con violenza. In tanti sono accorsi per cercare di fermarlo, ci sono riusciti un gruppo di ragazzi senesi che non potevano assistere in silenzio alla scena. Prima di farlo, hanno avvisato il 118 e la polizia. L’uomo non si reggeva, tentava comunque di arrivare a picchiare la ragazzina. Per fortuna la gente ha fatto scudo e ha allontanato la bimba dall’incomprensibile furia del padre. E una telefonata fatta poco dopo alla madre della ragazzina ha fatto intuire che non si trattava di un episodio nuovo. La donna ha giustificato l’atteggiamento dell’uomo dicendo ‘tra poco passa’.

All’arrivo della polizia l’uomo si è calmato immediatamente, sembrando un’altra persona. Gli agenti non hanno potuto fare molto, se non calmare gli animi, nonostante la flagranza di reato.  Il nostro codice penale, in termini di patria potestà è chiaro. E con un referto che stabilisce lesioni inferiori a venti giorni di prognosi, neppure può scattare la denuncia automaticamente.

Una giungla di articoli, decreti, leggi che lasciano perplessi: i più deboli non trovano giustizia. Un po’ come le denunce per stalking: nella maggior parte dei casi, le vittime pagano con la violenza – a volte la morte – prima che le forze dell’ordine possano intervenire.

Katiuscia VaselliÂ