Rifiuti, lo scandalo toscano: dimissioni in Sienambiente, commissione d’inchiesta in Regione

Scandalo rifiuti: dall’arresto del direttore generale di Ato Toscana Sud Andrea Corti per corruzione e turbativa d’asta alle dimissioni (obbligate) dell’ad di Sienambiente Marco Buzzichelli

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I rifiuti erano diventati d’oro, fonte di guadagno  – illecito – e di interesse. Fin qui sembra una storia sentita tante volte, dalle fiction poliziesche alle cronache di criminalità organizzata che vengono spesso dal sud del Paese, il problema è che stavolta la firma su vari reati contestati è tutta toscana.

Corruzione e turbativa d’asta, in manette il direttore di Ato Toscana Sud Andrea Corti, interdetti dai pubblici uffici Marco Buzzichelli (ad di Sienambiente), l’avvocato fiorentino Valerio Menaldi,  il commercialista Eros Organni, amministratore delegato di Sei Toscana. Altre sei persone indagate nell’operazione della Guardia di Finanza di Firenze denominata Clean City

Oggi le dimissioni

Marco Buzzichelli ha presentato le proprie dimissioni da amministratore delegato di Sienambiente al Consiglio di amministrazione.

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Sienambiente comunica in una nota: “Un atto dovuto scaturito in seguito alle misure nell’ambito dell’inchiesta sulla gara che ha portato all’affidamento della gestione dei rifiuti urbani nell’Ato Toscana Sud. Sienambiente fa sapere che sta lavorando con regolarità, attraverso i propri impianti e il proprio personale, al fine di garantire con continuità il servizio di gestione e trattamento dei rifiuti nella provincia di Siena. La società fa inoltre sapere che, con senso di responsabilità, ha già adottato tutti provvedimenti e le azioni necessarie per proseguire, dal punto di vista formale, il proprio lavoro e rendere possibile anche in questo frangente l’operatività aziendale. Nella seduta straordinaria che si è tenuta ieri, il Consiglio di amministrazione ha infatti assunto pieni poteri e, ad oggi, è a tutti gli effetti in grado di deliberare in attesa della nomina del nuovo amministratore delegato”.

Commissione d’inchiesta in Regione – le parole del governatore Enrico Rossi 
Dall’inchiesta della Procura di Firenze sull’Ato Sud della Toscana per corruzione nelle gare di appalto della gestione dei rifiuti “emerge un quadro grave: siamo di fronte ad un intervento di manomissione di una gara per garantire che venisse assegnata a certi gruppi locali, a quanto capiamo. Oltre a questo c’e’ anche l’utile personale, chi ha approfittato si è messo anche soldi in tasca”. Lo ha detto oggi a Firenze il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. “Voglio ringraziare la procura per queste indagini – ha aggiunto -, se gli sviluppi giudiziari lo confermeranno, quello che emerge è la scarsa sensibilità al rigore alla tutela dell’interesse pubblico”, si rileva, dice ancora il presidente, “una commistione di ruoli che favorisce interessi privati, di gruppi, secondo una logica molto parassitaria: questo apre uno squarcio molto preoccupante. Se le accuse verranno confermate chi ha sbagliato paghi e chi ha commesso reati vada in galera”. “Molte volte – ha proseguito – ho denunciato il capitalismo parassitario, ora dico che quando si fanno gare non ci deve essere nessuna ‘predestinata’. La linea della Regione e mia è semplice: ‘vinca il migliore questa è la linea tenuta nell’appalto dei nostri 4 ospedali su cui siamo stati ferocemente attaccati. Ma se ora qui seduti è perché abbiamo tenuta la schiena diritta”. “Lunedì prossimo istituiremo una commissione d’inchiesta regionale sull’ipotesi di corruzione nella gara di appalto per i rifiuti dell’Ato Sud della Toscana”. Lo ha annunciato oggi il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, in seguito all’indagine della procura per corruzione su una gara dell’Ato Sud Toscana dei rifiuti. “La commissione verificherà se tra manomissione della gara e interessi privati non sia stata alterata la qualità del servizio. Mi auguro che nell’arco di un mese si possano avere risultanze, che manderò ai sindaci”, ha detto. Oggi stesso, ha annunciato ancora, dalla Regione verrà inviata una lettera all’ Ato Sud “perchè sia sostituito il direttore Andrea Corti, che si trova in galera: ci aspettiamo che oggi stesso ci venga proposto il nuovo nome per il direttore”, ha aggiunto. E sempre lunedì prossimo, “verrà presentata una proposta di legge per istituire un Ato dei rifiuti unico in Toscana: consentirà di esercitare meglio le nostre funzioni di controllo e di indirizzo sugli obiettivi che noi diamo alle diverse realtà della Toscana, quanta differenziata, quanti impianti e via dicendo”, ha quindi spiegato. “Avere un solo Ato ci consentirà di nominare commissari i sindaci, e già adesso assicuro che le gare in corso non verranno bloccate”. Inoltre, ha concluso il presidente, “dopo aver istituito l’Ato unico faremo un nuovo piano delle competenze che erano delle province e che da gennaio abbiamo ereditato da loro”.