Processo per i cavalli ‘truccati’, il Comune si costituisce parte civile in difesa del Palio

Era nell’aria, oggi è arrivata l’ufficialità. La Giunta Comunale ha appena deliberato la costituzione del Comune di Siena come parte civile nel procedimento penale n. 3245/2015 R.G.N.R. ovvero il processo che riguarda i cavalli ‘truccati’ attraverso lo scambio di microchip. Questo “per conseguire il risarcimento di tutti i danni subiti e subendi, patrimoniali e non patrimoniali patiti dal Comune di Siena, in relazione ai delitti di cui agli artt. 476, 479, 482, 483 e 490 c.p. (anche commessi mediante induzione in errore ex art. 48 c.p.), così come descritti nei capi di imputazione A, B, C, H, I, L, M, N, O della richiesta di rinvio a giudizio e contro gli imputati a cui tali reati sono attribuiti e contestati. Con la medesima deliberazione, il Comune di Siena conferisce all’Avvocato Fabio Pisillo del Foro di Siena, ai sensi dell’art. 10 del regolamento dell’Avvocatura comunale, l’incarico per l’assistenza tecnica, la rappresentanza, la difesa legale dell’Ente quale parte civile in tale procedimento penale”.

Si deve fare un passo indietro, al 20 luglio scorso e alla decisione del gup Roberta Malavasi: tutti rinviati a giudizio, tutti andranno a processo. Il gup aveva accolto le richieste di rinvio a giudizio della Procura di Siena secondo cui i 4 imputati (tre fantini e un veterinario) avrebbero sostituito i microchip ad alcuni cavalli per ‘camuffarli’ da mezzo sangue al fine di eludere il regolamento sull’iscrizione degli animali all’albo del Comune di Siena che dà accesso al Palio. L’accusa riguarda poi la somministrazione ad alcuni cavalli di un cocktail di farmaci, per lo più antinfiammatori e antidolorifici, per mantenere il loro sangue al di sotto della soglia di rilevanza.

Nel dettaglio, Luigi Bruschelli detto Trecciolino, fantino del Palio famoso per le tante carriere vinte è stato rinviato a giudizio insieme ad Enrico Bruschelli, Sebastiano Murtas e al veterinario Mauro Benedetti per fatti accaduti nell’inverno del 2013 e nei due anni successivi. Per la procura Trecciolino avrebbe soppresso il libretto passaporto segnaletico del purosangue inglese Captain Forest, in più lo stesso insieme al Murtas e al veterinario avrebbero alterato un microchip. Nella fattispecie secondo il pm Aldo Natalini il Murtas avrebbe fornito il cavallo anglo arabo – Romantico Baio – al Bruschelli al quale era stato impiantato un altro microchip ” al fine di commettere i reati che seguono in occasione del Palio 2014 e 2015 abbinando falsamente Il passaporto-libretto segnaletico di Romantico Baio a Captain Forest a cui il Benedetti impiantò il microchip di Romantico Baio”.

Per il pm lo stesso accadeva per il purosangue Boliwood a cui veniva abbinato il passaporto di Robinson al Boliwood.
Il Bruschelli deve rispondere anche di maltrattamenti di animali per aver “detenuto in condizioni incompatibili con la loro natura i cavalli Mocambo , S’othierusu e Fulmine Femmina” che venivano trovati positivi a diverse sostanze. Infine Trecciolino e suo figlio “violavano i sigilli sul cavallo Captain Forest” facendolo correre a Pian delle Fornaci.
Di tutto questo se ne dovrà occupare il giudice del dibattimento. Prima udienza il prossimo 23 novembre.