La violenza non è amore: la polizia arresta un 38enne. Domani il camper per le vittime

Questo non è amore: domani pomeriggio il camper della polizia a Siena, in piazza Matteotti in supporto alle vittime di violenza di genere. Proprio ieri un uomo violento è stato arrestato dalla polizia di Chiusi

Nel giorno di San Valentino, in cui tutto il mondo celebra l’amore, la Polizia di Stato sceglie di stare vicina alle donne con la campagna “…questo non è amore” che prevede in tutte le province italiane camper, pullman, gazebo e altri momenti d’incontro volti a rompere l’isolamento e il dolore delle vittime di violenza di genere, offrendo il supporto di un’equipe di operatori specializzati, in prevalenza composta di donne e formata da personale di Polizia specializzato, da medici, psicologi e da rappresentanti dei centri antiviolenza.
Anche a Siena quindi, nel pomeriggio di domani 14 febbraio, un camper della Polizia con a bordo personale specializzato della Squadra Mobile e dell’ufficio denunce dell’UPGSP della Questura, il medico della Polizia e alcuni rappresentanti dell’associazione “Donna Chiama Donna” esperti in materia, sarà in Piazza Matteotti a disposizione di chi ha bisogno di supporto o anche semplicemente d’informazioni sul delicato tema della violenza di genere.
Nella nostra provincia, purtroppo, talvolta le forze dell’ordine sono chiamate ad intervenire per liti tra coppie, che in alcuni casi sfociano in forme più o meno gravi di violenza, in certi casi anche in presenza di figli minori.
E’ di ieri un arresto effettuato dai poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Chiusi, in esecuzione di una misura cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Siena, nei confronti di un italiano di 38 anni, residente a Chianciano Terme, per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e atti persecutori, commessi nei confronti della mamma, della sorella e della convivente.

Gli uomini del Commissariato lo hanno atteso insieme ai colleghi della Polizia Stradale di Battifolle, in provincia di Arezzo, al casello autostradale di Valdarno, dove avevano verificato che sarebbe transitato, rientrando dal Nord Italia verso casa, a bordo di un autoarticolato.
I poliziotti, gli stavano infatti alle costole dallo scorso novembre, quando la compagna, vittima di continue violenze e persecuzioni, si era finalmente decisa a denunciarlo alla Polizia, cosa che in un secondo momento hanno fatto anche la madre e la sorella di lui.
Dalle indagini della Polizia è emerso che l’ex convivente, di cui l’uomo era ossessivamente geloso, già nel 2006 era stata picchiata anche in luoghi pubblici, fatti che avevano comportato una condanna nei suoi confronti che, nel 2014, avrebbe dovuto scontare in regime di detenzione domiciliare.
La donna, forse nella speranza che il compagno fosse cambiato lo aveva ospitato a casa sua, ma lui aveva ripreso con le solite minacce, anche di morte, e a seguito di scenate violente quasi quotidiane, l’aveva trascinata anche in strada per i capelli, costringendola ad allontanarsi e trovare rifugio da amiche o parenti.
Il 38enne, è poi tornato a vivere con la madre sulla quale, spesso ubriaco, ha riversato le soprusi e le minacce, colpendola con pugni e schiaffi alla testa o con la cintura, provocandole ematomi ed escoriazioni.
Stessa aggressività, l’ha rivolta anche verso la sorella, maltrattandola più volte, offendendola e umiliandola, al punto che sia lei che la mamma lo hanno di nuovo querelato.
Dopo l’arresto, in esecuzione del provvedimento del GIP di Siena, gli uomini del Commissariato di Chiusi l’hanno accompagnato al carcere di Arezzo dove ora si trova a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.