“Ho bisogno d’amore” ma era all’opera il truffatore seriale di Siena

Ci sono truffe che spezzano il cuore oltre a prosciugare il portafoglio. E donne e uomini soli che cadono purtroppo facilmente nella rete. Soprattutto se dall’altra parte dello schermo c’è un vero e proprio truffatore seriale.

Roberto Meocci non smette mai di meravigliarci con i suoi raggiri. Truffe degne di un film se non fosse per quanti sono caduti nei suoi tranelli. Persone ignare di chi si celava davvero dietro a quei modi gentili, signorili e ben educati. Insomma lui è capace di trasformarsi e ingannare – negli anni ce lo ha dimostrato davvero tante volte –  ed è capace anche, soprattutto, di prelevare ingenti somme di denaro alla vittima di turno. Roberto Meocci ha processi ovunque (per citarne solo alcuni: Perugia, Spoleto e naturalmente anche a Siena). E proprio nel nostro tribunale oggi si è aperto e subito rimandato l’ennesimo processo a carico del truffatore senese e di altre tre persone. L’accusa vuole che il Meocci –  difeso dall’avvocato Fabio Andreucci  – mentre era agli arresti domiciliari, con il computer di casa avesse ingannato due donne attraverso contatti nati sul web. Aveva fatto credere loro le cose invece più incredibili, aveva puntato sul suo bisogno di amore fino al punto di farsi consegnare nel tempo – giusto per colmare quel vuoto emotivo –  ben 200mila euro. I soldi erano stati depositati in carte di credito che gli altri tre imputati  – difesi dall’avvocato Vincenzo Bonomei  – avevano aperto per aiutare il Meocci. Tutti sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa. Il processo entrerà nel merito in estate.
Cecilia Marzotti