Banca Mps – Il Cda approva i risultati dei primi 6 mesi 2012

Il Consiglio di Amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena SpA ha esaminato ed approvato oggi i risultati del primo semestre 2012.

 

Nel secondo trimestre 2012, lo scenario macroeconomico e finanziario ha registrato un significativo peggioramento. Le tensioni sul mercato del debito sovrano, allentatesi nella prima parte dell’anno, si sono riaccese dal mese di aprile, determinando una chiara inversione di tendenza dello spread BTP-Bund, ritornato mediamente ben sopra il livello di 400 bps. Al contempo i mercati azionari hanno registrato perdite consistenti (FTSEMIB -10,6%) ed un aumento della volatilità, mentre la curva dei tassi ha continuato a scendere, specie nel tratto a più breve scadenza (media Euribor 1 mese -24 bps Q/Q). I mercati interbancari e istituzionali non hanno mostrato segnali di riapertura, pertanto la BCE ha continuato a garantire la liquidità del sistema ed ha assicurato la regolarità degli scambi sul mercato monetario. Relativamente all’economia reale l’Italia si conferma in recessione e, secondo le previsioni di consenso, nella media di quest’anno il PIL dovrebbe diminuire di poco meno di due punti percentuali.

 

In tale difficile contesto, per quando riguarda le masse intermediate con Clientela, il Gruppo Montepaschi ha registrato una riduzione della raccolta complessiva, che ha risentito negativamente non solo del calo dei flussi di risparmio della famiglie e della contrazione della liquidità delle imprese, ma anche del deprezzamento delle attività finanziarie che ha inciso prevalentemente sulla raccolta indiretta (risparmio gestito e amministrato). Allo stesso tempo gli impieghi hanno registrato una dinamica sostanzialmente stazionaria, a riflesso di una ridotta domanda di credito, mentre sono aumentati i crediti deteriorati, in un quadro macroeconomico recessivo. Sul fronte degli attivi finanziari, il portafoglio titoli ha registrato una moderata contrazione, dovuta anche a dismissioni e a scadenze sul portafoglio AFS e L&R, mentre il funding da BCE si è mantenuto sui livelli di marzo.

 

Tali dinamiche patrimoniali e di contesto si sono riflesse sui risultati economici correnti del Gruppo, dove i ricavi hanno registrato una flessione sul trimestre precedente dovuta soprattutto al margine di interesse, che ha scontato l’incomprimibilità del costo della raccolta. Allo stesso tempo, il costo del credito, sebbene in lieve riduzione, si è mantenuto su livelli elevati e si è reso necessario contabilizzare svalutazioni su attività finanziarie detenute nei portafogli di investimento del Gruppo. Una crisi di così vaste dimensioni ha ridimensionato, inoltre, le prospettive di sviluppo di alcuni segmenti di business in cui il Gruppo opera ed ha aumentato sensibilmente il rendimento richiesto per remunerare il capitale di rischio su di essi allocato, con ripercussioni negative sugli esiti degli impairment test degli avviamenti allocati sulle diverse Cash Generating Unit (CGU).

 

Per contrastare tali fenomeni, il Gruppo ha accelerato il setup delle azioni previste nel Piano Industriale 2012-2015 al fine di rilanciare tempestivamente lo sviluppo del business.

 

 

 

I risultati di conto economico di Gruppo del primo semestre 2012

 

Al 30 giugno 2012 il margine della gestione finanziaria e assicurativa si è attestato a ca 2.807 milioni in lieve flessione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-31,2 milioni; -1,1%) a seguito della contrazione dei ricavi primari (-3,1% su 30/06/2011), parzialmente compensata dal maggior contributo dei risultati netti da negoziazione/valutazione attività finanziarie (+22,8%). Il gettito del 2°Q2012 è risultato pari a ca 1.334 milioni, in calo del 9,5% rispetto al trimestre precedente. Più in dettaglio:

 

Il margine di interesse si è attestato a ca 1.654 milioni sostanzialmente in linea all’anno precedente, con un contributo del 2°Q2012 di ca 780 milioni in flessione del 10,8% rispetto al dato registrato nei primi tre mesi dell’anno. La dinamica trimestrale dell’aggregato è da mettere in relazione all’effetto congiunto del calo dei tassi di mercato (Euribor 1 mese medio del 2°Q2012 in riduzione di 24 bps rispetto alla media del 1°Q2012), del forte aumento degli spread creditizi (collegato all’avverso andamento del “rischio Italia”, con il differenziale BTP-Bund ritornato mediamente ben sopra 400 bps) e della sostanziale stazionarietà delle masse intermediate con clientela, soprattutto a riflesso della contenuta domanda di credito. Il mix dei fattori citati ha determinato pressioni sul costo del funding, risultato incomprimibile al ribasso in uno scenario di tassi in flessione, mentre il rendimento dell’attivo ha evidenziato un andamento maggiormente correlato ai parametri Euribor. Di conseguenza si è registrata una riduzione della forbice, al cui impatto economico non favorevole si è aggiunto un moderato “effetto volumi”.

 

· Le commissioni nette sono pari a ca 837 milioni, con una flessione di ca l’8,2% sull’anno precedente da mettere principalmente in relazione agli oneri connessi alla raccolta istituzionale (in particolare commissioni garanzia Monti Bond) a fronte di una sostanziale stabilità dei proventi connessi con l’attività commerciale.

 

· Dividendi, proventi simili e utili (perdite) delle partecipazioni: saldo positivo per 39,1 milioni (46,1 milioni al 30/06/2011; 28,5 milioni il contributo del 2°Q2012), riconducibili essenzialmente agli utili delle partecipazioni consolidate al patrimonio netto, al cui interno il contributo del comparto assicurativo di AXA-MPS è di ca 35 milioni.

 

· Il risultato netto da negoziazione/valutazione attività finanziarie si è attestato al 30/06/2012 a ca 272 milioni (contro 221 milioni dello stesso periodo del 2011), con un contributo del 2°Q2012 positivo per 111,1 milioni (-30,9% su 1°Q2012). All’interno dell’aggregato, nel secondo trimestre dell’anno il risultato netto dell’attività di negoziazione è risultato negativo per ca 15,3 milioni, scontando il riaccendersi delle tensioni sul mercato del debito sovrano ed il conseguente peggioramento dell’intonazione dei mercati, mentre il risultato da cessione/riacquisto di crediti e attività/passività finanziarie disponibili per la vendita, si è attestato a ca +14 milioni grazie soprattutto ai realizzi di attività plusvalenti allocate sui portafogli Available For Sale. Infine, il risultato netto delle attività/passività finanziarie valutate al fair value del 2°Q2012 è risultato positivo per 112,4 milioni beneficiando soprattutto della riduzione del prezzo di mercato di uno strumento di capitale oggetto di offerta pubblica di scambio nel mese di luglio.

 

Risultato netto dell’attività di copertura: risulta positivo per 5,1 milioni (contro -0,3 milioni al 30/06/2011; +1,9 milioni il contributo nel 2°Q2012).

 

Le rettifiche nette di valore per deterioramento di crediti sono ca 839 milioni (+48,7% su 30/06/2011), con un’incidenza del 2°Q2012 pari a ca 409 milioni, in lieve decelerazione (-5%) sul trimestre precedente. Tale valore è riconducibile principalmente ad un aumento dei crediti deteriorati (ca +980 milioni), in particolare sofferenze ed esposizioni scadute. Il rapporto tra le rettifiche di periodo annualizzate e gli impieghi verso clientela, nel quadro di una politica sempre rigorosa in termini di accantonamenti, esprime un tasso di provisioning di 116 bps, superiore rispetto agli 89 bps dell’intero 2011 ma in calo rispetto ai 118 bps registrati nel 1°Q2012.

 

Al 30 giugno 2012 la percentuale di copertura dei crediti deteriorati è del 39,2%, (-50 bps rispetto al 31/03/2012), nel cui ambito il coverage degli incagli è risultato pari a 21,6% (stabile sul 31/03/2012) mentre quello delle sofferenze è sceso a 55,2% (-50 bps sul 31/03/2012) in relazione ai flussi di ingresso maggiormente riferibili ad esposizioni assistite da garanzie reali.

 

Le rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie sono negative per 115,6 milioni (-24,5 milioni al 30/06/2011; -110,1 milioni nel 2°Q2012) per effetto prevalentemente di svalutazioni su strumenti finanziari convertibili, titoli di capitale quotati e OICR classificati AFS, soggetti ad impairment.

 

Conseguentemente, il risultato della gestione finanziaria ed assicurativa si attesta a ca 1.852 milioni (ca 2.249 milioni al 30/06/2011; -17,7%), con un contributo del 2°Q2012 di ca 815 milioni (-21,4% sul trimestre precedente).

 

 

 

Gli oneri operativi sono ca 1.669 milioni, in aumento dello 0,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+1,6% la variazione sul 1°Q2012). All’interno dell’aggregato:

 

· Costi del personale, pari a ca 1.060 milioni (+2,1% a/a; +4,1% Q/Q).

 

· Altre spese amministrative (al netto delle imposte di bollo e dei recuperi spese da clientela), pari a ca 519 milioni, in calo sull’analogo periodo dell’anno precedente del 4,2% grazie ad azioni mirate di cost management, ad un ulteriore intervento sui comparti di spesa discrezionali nonché a minori utilizzi su alcune voci correlate alla produzione.

 

· Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali per ca 91 milioni, in aumento del 14,7% rispetto al 30 giugno 2011.

 

Per effetto delle dinamiche sopra descritte, il Risultato Operativo Netto si colloca a ca 183 milioni in arretramento del 69,1% rispetto al 30 giugno 2011 (pari a 591 milioni).

 

L’indice di cost-income è al 59,5%, migliorando significativamente rispetto a fine 2011 (63,8%).

 

Alla formazione del risultato netto di periodo concorrono principalmente:

 

Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri ed altri oneri/proventi di gestione per ca -128 milioni (ca -108 milioni al 30/06/2011). Al suo interno l’aggregato risulta composto da ca 61 milioni di accantonamenti al fondo rischi ed oneri, dei quali ca 43 milioni riferiti al 2°Q2012 riconducibili soprattutto ad appostazioni per cause legali/revocatorie e ad accantonamenti per oneri contrattuali. Gli altri Oneri/Proventi di gestione sono risultati pari a -66,6 milioni, in crescita rispetto al trimestre precedente (ca +57 milioni) per effetto principalmente di sopravvenienze passive. In particolare nel corso del semestre sono state completate le attività di controllo e riscontro dei disallineamenti tra le risultanze gestionali e quelle amministrativo-contabili, con riguardo alla gestione amministrativa del personale; la sistemazione delle relative partite ha comportato la registrazione di sopravvenienze passive per 39,7 milioni, al netto di utilizzi di fondi per rischi ed oneri per 51,4 milioni (91,1 milioni al lordo di tali utilizzi).

Oneri di integrazione / Oneri una tantum, per 21 milioni a fronte di uscite per esodo incentivato e accantonamenti a fronte di azioni sul personale previste dal Piano Industriale.

Utili da cessione di investimenti pari a 0,8 milioni.

 

Per effetto di queste dinamiche, al 30 giugno 2012 l’utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte si attesta a ca 33 milioni (476,3 milioni al 30/06/2011; -151,3 milioni il risultato del 2°Q2012).

 

Incidono sul risultato netto di periodo anche i seguenti aggregati:

 

· Le imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente, negative per ca 54 milioni (ca -180 milioni al 30 giugno 2011). Al 30 giugno 2012 l’aggregato ha risentito dell’effetto positivo derivante dalla rilevazione di crediti d’imposta per ca 114 mln derivante dalla deducibilità ai fini IRES, dell’IRAP relativa alla quota imponibile delle spese di personale per gli esercizi d’imposta precedenti il 2012.

 

· L’utile dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte, 10,7 milioni, comprende essenzialmente i valori rivenienti da Biverbanca.

 

· L’utile di periodo di pertinenza di terzi, -4,4 milioni (-2,7 milioni nel 2°Q2012).

 

Il risultato di periodo consolidato ante effetti della Purchase Price Allocation (PPA) e degli impairment relativi ad avviamenti, intangibili e AM Holding registra una perdita pari a 15,2 milioni (311 milioni l’utile al 30/06/2011).

 

Come anticipato in data 27/06/2012, in sede di redazione della semestrale 2012 in considerazione del peggioramento dello scenario macroeconomico deterioratosi significativamente nel corso degli ultimi mesi, nonché del peggioramento delle previsioni del settore bancario nel periodo 2012 – 2015 e del Piano Industriale del Gruppo 2012 – 2015 approvato in data 26 giugno 2012, si è provveduto ad eseguire l’Impairment Test degli avviamenti iscritti in Bilancio. Tale verifica ha evidenziato la necessità di procedere ad una svalutazione dell’avviamento consolidato per 1.528 milioni, allocata per ca 1.436 milioni sulla CGU Privati BMPS e per ca 92 milioni sulla CGU Privati BAV.

 

Inoltre, in considerazione dei progetti di Piano Industriale si è ritenuto opportuno procedere alla svalutazione integrale del valore del marchio Banca Antonveneta per 15,2 milioni netti. Alle rettifiche di valore anzidette si devono poi aggiungere: la svalutazione della partecipazione detenuta in AM Holding (14,3 milioni) e quella delle attività immateriali per sopravvenuta obsolescenza di alcuni applicativi software (17 milioni netti).

 

Considerando gli effetti netti della PPA (ca 28 milioni) e le svalutazioni sopracitate (complessivamente pari a 1.574 milioni), la perdita del 1° semestre 2012 ammonta a ca 1.617 milioni (261,4 milioni l’utile registrato nel 1° semestre 2011).

 

Ai fini dell’informativa di settore predisposta dal principio contabile IFRS 8, sono stati individuati i seguenti Segmenti Operativi: la Direzione Commerciale, al suo interno articolata nei Comparti Retail Banking e Corporate Banking, e il Corporate Center.

 

Direzione Commerciale/Retail Banking

 

· Risultato Operativo Netto pari a 58,6 milioni -45,6% a/a.

 

· Impieghi “vivi”, pari a ca 61 miliardi, -5,2% a/a.

 

Direzione Commerciale/Corporate Banking

 

· Risultato Operativo Netto pari a ca 237 milioni, +3,5% a/a.

 

· Impieghi “vivi” si sono attestati a 66,4 miliardi, -6,9% a/a.

 

Si segnalano inoltre i risultati delle principali società, già compresi nella totalità dei settori di attività (Direzione Commerciale e Corporate Center), in conformità a quanto richiesto dal principio contabile IFRS 8.

 

Banca Antonveneta

 

· Risultato Operativo Netto: 81,5 milioni di euro +12,2% a/a.

 

· Utile di periodo (ante PPA e impairment su avviamenti e ammortamento intangible): 52,5 milioni di euro, in crescita sull’anno precedente. Considerando gli effetti netti della PPA e le svalutazioni anzidette, la perdita del 1° semestre ammonta a -64,9 milioni di euro.

 

· Raccolta Diretta Commerciale:+1% a/a, Crediti vs clientela: sostanzialmente stabili a/a.

 

Consum.it:

 

· Risultato Operativo Netto: 9,5 milioni di euro -68,4% a/a.

 

· Utile (Perdita) Netto di periodo: 5 milioni di euro -76,2% a/a.

 

MPS Leasing & Factoring:

 

· Risultato Operativo Netto: 3,8 milioni di euro -81,2% a/a.

 

· Utile (Perdita) Netto di periodo: -0,3 milioni di euro.

 

MPS Capital Services Banca per le Imprese:

 

· Risultato Operativo Netto: 163,5 milioni di euro +24.1% a/a.

 

· Utile Netto di periodo:ca 90 milioni di euro +30.9% a/a.

 

 

 

Gli aggregati patrimoniali di Gruppo del primo semestre 2012

 

Al 30 giugno 2012 i volumi di raccolta complessiva del Gruppo si sono attestati a ca 261 miliardi, in calo del 4,1% sul saldo di fine marzo 2012. Più in dettaglio:

 

La raccolta diretta, pari a ca 132 miliardi, registra un calo del 1,7% rispetto al 31/03/2012 con una quota di mercato del Gruppo che si è mantenuta poco sopra il 7%. L’evoluzione dell’aggregato rispetto al trimestre precedente risente del calo della componente commerciale soprattutto a causa dei deflussi di rapporti Grandi Gruppi ed Enti, da mettere in relazione anche all’accentramento delle Tesorerie Pubbliche. Risulta in calo anche la raccolta riferibile a clientela privati, sia sui conti correnti che sulle obbligazioni, in un contesto macroeconomico caratterizzato da flussi di risparmio in calo. La dinamica della componente commerciale è parzialmente compensata dalla crescita dei PCT con controparti istituzionali.

 

La raccolta indiretta, pari a ca 129 miliardi, ha registrato una flessione del 6,4% sul 31/03/2012 (-7,8% sul 30/06/2011), influenzata sia dal calo del risparmio gestito che del risparmio amministrato. Il risparmio gestito ha chiuso il trimestre con volumi superiori a 44 miliardi, con un calo del 3,1% sul 31/03/2012 imputabile sia a disinvestimenti netti del comparto (pari a ca 700 milioni nel trimestre) sia all’effetto mercato negativo (pari a ca 700 milioni nel trimestre). Per quanto riguarda la composizione delle masse – in un quadro strutturalmente indirizzato verso la selezione delle più adatte soluzioni di investimento per la Clientela in logica Mifid (prodotti, linee di investimento, SGR di Gruppo o di terzi) – predomina la componente delle Polizze Vita e dei Fondi e Sicav. Per quanto riguarda il Comparto Assicurativo riferito alla Clientela, le riserve tecniche sono di 23 miliardi, in calo di ca 1 miliardo rispetto al 31/03/2012, a fronte di una raccolta premi di oltre 0,9 miliardi, concentrata sui prodotti Unit Linked (678 milioni, -257 milioni rispetto al trimestre precedente) e sulle polizze tradizionali (127 milioni, +23 milioni Q/Q). I Fondi Comuni di Investimento e Sicav, pari a 15,4 miliardi, sono in calo di 1,1 miliardi sul 31/03/2012 con una raccolta netta di trimestre negativa per ca 272 milioni, in un contesto di mercato in cui non si arrestano i deflussi di Fondi comuni. Le Gestioni Patrimoniali, infine, si sono attestate a 6,2 miliardi, in calo di 0,4 miliardi sul 31/03/2012, a fronte di una raccolta netta negativa (pari a -149 milioni, -0,2 miliardi Q/Q).

 

Le consistenze del risparmio amministrato, pari a 84,5 miliardi, presentano un calo del 8,1% sul 31/03/2012, da riconnettere principalmente ai movimenti dei depositi della clientela Grandi Gruppi e altri rapporti istituzionali, nonchè all’effetto mercato negativo.

 

I Crediti verso la Clientela del Gruppo si sono attestati a 144,5 miliardi, sostanzialmente sui livelli del 1°Q2012 ed in calo di 9,5 miliardi sull’anno precedente (-6,2%). La dinamica dell’aggregato è da mettere in relazione sia alla ridotta domanda di credito connessa al rallentamento del ciclo congiunturale, che ha penalizzato soprattutto le forme tecniche in conto corrente e a breve termine, sia alla particolare selettività usata dal Gruppo nell’erogazione dei finanziamenti. La quota di mercato del Gruppo sui prestiti complessivi si è confermata attorno al 7,3%. Nell’ambito dell’aggregato i mutui, pari a 85,2 miliardi, rappresentano la forma tecnica prevalente, con nuove stipule nel 2°Q2012 pari a ca 810 milioni (ca 100 milioni in più rispetto al 1°Q2012).

 

Relativamente al credito specializzato, nel 2° trimestre 2012 MPS Capital Services ha erogato 311 milioni di nuovi finanziamenti (-12,3% rispetto al 1°Q2012), e sono stati stipulati 207 milioni di operazioni leasing (-26,8% sul 1°Q2012). Sul fronte del credito al consumo, nel periodo di riferimento sono stati erogati finanziamenti per complessivi 620 milioni, in linea al trimestre precedente (+0,5% Q/Q). Nel secondo trimestre il turnover factoring si è attestato a 1,9 miliardi, in flessione del 18,3% rispetto al trimestre precedente.

 

A fine giugno 2012 il Gruppo ha registrato un’esposizione netta in termini di crediti deteriorati pari a ca 16 miliardi, corrispondente all’ 11,09% degli impieghi complessivi verso clientela.

 

Nel corso del secondo trimestre i volumi dell’aggregato sono aumentati di 979 milioni, in particolare sofferenze (+373 milioni) ed esposizioni scadute (+307 milioni).

 

Per quanto concerne la qualità del portafoglio in bonis, al 30/06/2012 la probabilità media di default è del 2,14%, in calo di 2 bps sul 31/03/2012 dei dovuto ai passaggi delle posizioni a sofferenza (2,23% al 31/12/2011).

 

Il Portafoglio titoli e derivati del Gruppo, riclassificato, è di 36,3 miliardi, in calo di ca 1,7 miliardi rispetto al 31/03/2012. Nel secondo trimestre la dinamica dell’aggregato è stata influenzata sia dalle cessioni effettuate sul portafoglio AFS e L&R, sia dalla riduzione di valore dei titoli valutati al fair value, in relazione alla crescita dello spread (che ha impattato prevalentemente sul portafoglio Titoli di Stato, classificati AFS) ed al peggioramento delle condizioni di mercato. La componente HFT è cresciuta di ca 700 milioni a riflesso dell’operatività di MPS Capital Services.

 

Al 30 giugno 2012 si evidenzia un tier I ratio del 11,7%[4]. (11,1% a fine 2011). L’aumento nel semestre si giustifica prevalentemente con la riduzione degli RWA dovuto alla dinamica dei rischi di credito e all’abbattimento dell’integrazione del floor Basilea 1.

 

 

 

Fatti di rilievo del primo semestre 2012

 

· Insediato il nuovo Consiglio di Amministrazione

 

· Nominato Amministratore Delegato il Direttore Generale Fabrizio Viola

 

· Ridisegnato l’assetto organizzativo della Capogruppo

 

· Rafforzato il management attraverso nuovi innesti

 

· Accettata l’offerta vincolante di Cassa di Risparmio di Asti SpA per l’acquisto della partecipazione del 60,42% del capitale sociale di Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli SpA (Biverbanca)

 

· Banca Monte dei Paschi di Siena – in accordo con l’Autorità di Vigilanza ed il Ministero dell’Economia e delle Finanze – ha individuato come strumento idoneo al raggiungimento del requisito patrimoniale stabilito dall’EBA il ricorso agli “Aiuti di Stato”. In questo contesto si inserisce il Decreto Legge n. 87, pubblicato il 27 giugno 2012, che prevede che il MEF – su specifica richiesta di Banca MPS – possa sottoscrivere sino al 31 dicembre 2012 nuovi strumenti finanziari computabili nel patrimonio di vigilanza (Core Tier 1) fino all’importo di 2 mld oltre a strumenti finanziari per l’ulteriore importo di 1,9 mld al fine di sostituire integralmente il cd. Tremonti Bond. La sottoscrizione di tali nuovi strumenti finanziari soggetta all’approvazione delle autorità competenti

 

 

 

Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura del primo semestre 2012:

 

Di seguito si evidenziano i fatti più rilevanti intervenuti dopo la chiusura al 30 giugno 2012:

 

Eventi societari

 

Banca Monte dei Paschi di Siena, in data 27 luglio, ha comunicato alla Spoleto-Credito e Servizi Società Cooperativa (SCS) la disdetta dell’accordo parasociale relativo alla Banca Popolare di Spoleto (BPS). L’accordo parasociale, stipulato il 30 marzo 2010 tra gli azionisti SCS e Banca Monte dei Paschi di Siena, aveva ad oggetto 22.972.924 azioni ordinarie di BPS, pari al 77,22% del capitale sociale, quotate presso il mercato telematico azionario, di cui n. 7.736.251 azioni detenute da Banca Monte dei Paschi di Siena pari al 26,005%.

 

In occasione della formalizzazione della disdetta, la Capogruppo ha trasmesso a SCS:

 

la proposta definitiva di cessione della partecipazione detenuta in BPS

la proposta definitiva di cessione della partecipazione detenuta in SCS

 

alle condizioni e nei termini previsti dal patto parasociale, e subordinatamente all’ottenimento delle autorizzazioni necessarie, ove applicabili.

 

Come conseguenza della disdetta, SCS ha l’obbligo di acquistare, o far acquistare (nel caso della partecipazione in SCS), dette partecipazioni entro sei mesi dalla data della disdetta.

 

 

 

Patrimonio di base

 

Con l’obiettivo di migliorare e rafforzare la qualità del proprio patrimonio di base attraverso la creazione di Core Tier 1 Capital e gestire più efficacemente le proprie passività, Banca Monte dei Paschi di Siena ha annunciato il 27 giugno 2012 un invito ai portatori di nove serie di titoli subordinati (Tier 1, Upper Tier 2 e Lower Tier 2) a presentare offerte per scambiare i propri titoli con nuovi titoli senior a tasso fisso, denominati in Euro e aventi scadenza nel 2015, da emettere nell’ambito del programma di emissione di titoli di debito da € 50.000.000.000 (Debt Issuance Programme). Alla scadenza del periodo di adesione all’invito (terminato il 5 luglio), sono stati validamente offerti in scambio, ed accettati da Banca Monte dei Paschi di Siena, titoli per complessivi € 1.007.495.510, in termini di valore nominale/liquidation preference, corrispondenti al 30,74% del valore nominale/liquidation preference complessivo dei titoli in circolazione, pari a € 3.277.809.765.

 

Il 10 luglio 2012, data di pagamento dei titoli esistenti accettati in scambio da Banca Monte dei Paschi di Siena, sono stati emessi dalla Capogruppo e consegnati ai portatori dei titoli esistenti, nuovi titoli per un ammontare complessivo in termini di valore nominale pari ad € 790.497.000. Il perfezionamento dell’operazione ha consentito al Gruppo di registrare una plusvalenza lorda pari a ca € 227 milioni (registrati per ca 37 milioni nella semestrale).

 

 

 

Rating

 

L’agenzia internazionale Standard&Poor’s, dopo aver peggiorato nei primi giorni di agosto le stime sul PIL italiano del 2012 e del 2013, ha rivisto al ribasso i rating di Banca Monte dei Paschi di Siena. In particolare ha ridotto lo Stand Alone Credit Profile (SACP) a ‘bb+’ da ‘bbb’ e i rating a lungo e breve termine a ‘BBB-’/‘A-3’ da ‘BBB’/‘A-2’. Outlook negativo.