Il futuro della Camera di Commercio nel dibattito del consiglio comunale

consiglio comunale di Siena

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Le misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari, contenute nel decreto legge n. 90 dello scorso 24 giugno, poi convertito ad agosto nella legge n. 114/2014, prevedono la riduzione del 50% dell’importo del diritto annuale dovuto alle Camere di Commercio da parte di ogni impresa iscritta o annotata nell’apposito registro.

<<Un diritto – come ha spiegato Massimo Bianchini (Nero su Bianco) attraverso l’interrogazione sottoscritta anche da Andrea Corsi (Moderati di Centrodestra) e Marco Falorni (Impegno per Siena) – che rappresenta il 70% delle entrate del sistema camerale. Quando avevamo presentato questo documento avevamo a che fare ancora con un decreto legge, poi convertito in legge, che rischia di generare pesanti ripercussioni anche sulla Camera di Commercio di Siena, soprattutto in termini di sicurezza del posto di lavoro per i 58 dipendenti>>.

Il consigliere, rimarcando che in realtà come quella senese potrebbero risultare compromessi servizi essenziali e di consulenza per le 30 mila piccole e medie imprese del territorio come quelli di natura anagrafica, sostegno al credito, supporto all’internalizzazione, partecipazione a bandi comunitari, nonché quelli di promozione del territorio, ha chiesto <<se l’amministrazione intenda attivarsi a sostegno della Camera di Commercio e come intenda muoversi per ottenere, in sede parlamentare, una revisione della legge>>.

Il vicesindaco Fulvio Mancuso ha risposto ricordando come <<in effetti, il Parlamento abbia già modificato la norma, attenuandone gli effetti altrimenti dirompenti sul sistema della CCIAA: una norma finalizzata a ridurre gli oneri economici per le imprese in questa fase in cui il paese è impegnato in un complesso rilancio della propria economia. La legge di conversione n. 114 ha infatti previsto che il diritto annuale dovuto alle CCIAA sarà ridotto progressivamente: per l’anno 2015 del 35%; per il 2016 del 40% e, a decorrere dal 2017, del 50%>>.

<<L’Amministrazione Comunale – ha proseguito Mancuso – riconosce l’importantissima attività di supporto alle attività di promozione, formazione e internazionalizzazione dell’imprenditoria operata dalla CCIAA del nostro territorio, e segue con attenzione il lavoro svolto a livello del sistema camerale toscano per trovare soluzioni condivise, finalizzate a modernizzare e rendere più efficienti i servizi forniti da tale Ente>>.

Dal punto di vista politico, l’Amministrazione sta mantenendo attivo il collegamento con i diversi rappresentanti istituzionali e parlamentari <<impegnati nella ricerca di un nuovo “equilibrio” – ha continuato il vicesindaco – che tenga insieme rinnovamento ed efficienza, da una parte, e mantenimento del livello dei servizi e dell’occupazione, dall’altra, fornendo indicazioni sulle esigenze delle imprese del territorio. Si ritiene, infatti, che l’Amministrazione possa contribuire allo sviluppo di supporti, quali quelli forniti dalla CCIAA, in termini di innovazione, efficacia e efficienza>>.

Più in generale, sul tema della riforma delle Camere di Commercio, Mancuso ha ricordato come rappresentanti istituzionali del territorio, quale il deputato Luigi Dallai, siano intervenuti per arrivare ad un progetto di riorganizzazione che possa salvaguardare occupazione e professionalità e, nel contempo, garantire maggiore efficienza e razionalizzazione dei costi, sempre con l’obiettivo di mantenere un proficuo rapporto con l’economia del territorio.

<<Anche io mi riconosco nell’idea – ha concluso il vicesindaco – che non ci possa limitare a drastiche operazioni di eliminazione o di mero accorpamento territoriale, ma si debba fare ogni sforzo verso una ipotesi condivisa che rafforzi complessivamente l’efficienza delle funzioni dell’ente come strumento di sviluppo del territorio. Tutto questo dando atto del notevole e positivo lavoro che la Camera di Commercio di Siena ha svolto e continua a svolgere per la valorizzazione, la formazione e l’internazionalizzazione delle imprese del nostro territorio in un contesto economico di enorme difficoltà. A livello più strettamente locale, l’Amministrazione Comunale verificherà nel tempo lo sviluppo di ogni forma di sinergia ed interscambio che possa contribuire all’efficienza dell’azione della locale CCIAA, a vantaggio del mondo delle imprese e dell’economia nel suo complesso>>.

<<Parzialmente soddisfatto>> si è dichiarato Massimo Bianchini, il quale auspica <<una presa di posizione più decisa e un atto di stimolo più forte nei confronti di una riforma che ha suscitato polemiche anche all’interno dello stesso Governo>>. <<Voglio solo augurare – ha concluso Bianchini – che questa operazione non sia propedeutica alla commercializzazione del patrimonio camerale italiano, stimato in oltre 3 milardi di euro, a qualche investitore internazionale>>.