Teri Carli: “Istituire un’area naturale protetta a Casole d’Elsa”

Casole d'Elsa

Casole d’Elsa

Istituire un’area naturale protetta sul corso del fiume Cecina  fino a Bocca del Pavone ed estendere la Riserva statale di Cornocchia, oggi nel Comune di Radicondoli, anche nei confini di Casole d’Elsa. Sono queste due misure concrete che Teri Carli, candidata a sindaco di Casole d’Elsa del Centrosinistra, intende realizzare qualora fosse eletta primo cittadino. I temi ambientali sono stati al centro dell’incontro svoltosi nei giorni scorsi al quale era presente, tra gli altri, anche Enrico Rossi.

“Casole – ha detto Carli – ha un alto valore ambientale, paesaggistico e naturalistico, ma non sono presenti aree protette. Al contrario, nei comuni limitrofi, ne abbiamo alcuni esempi, spesso proprio a ridosso dei confini comunali. Riteniamo che tutelare alcune specifiche aree, rilevanti sotto vari aspetti come paesaggio, biodiversità e alto valore naturalistico sarebbe un valore aggiunto per chi vive sul territorio, ma anche per le varie attività economiche presenti e siamo convinti che tale scelta non sarebbe una ‘privazione’, ma un aumento di valore e di fruibilità del nostro territorio, oltre che un importante investimento verso le future generazioni. Per questo motivo avvieremo un confronto con i cittadini con gli enti e le istituzioni competenti in cui proporremo l’istituzione di aree tutelate un’ANPIL (area naturale protetta di interesse locale) e l’estensione della Riserva Statale di Cornocchia, al momento interna al Comune di Radicondoli, alle aree contigue interne al comune di Casole d’Elsa. Un altro punto al centro del nostro programma – conclude Carli – è quello relativo alle proposte sulla geotermia. Ogni parere su questo tema dovrà infatti essere subordinato a vincoli netti e stringenti che garantiscano, prima di tutto la salute dei cittadini e poi la qualità del territori in termini dal punto vista ambientale, sociale ed economico”.

L’intervento di Enrico Rossi. Il presidente Rossi nel suo intervento ha ribadito, che la Regione sta adottando tre importanti strumenti: il piano paesaggistico, il piano ambientale ed energetico regionale e la nuova legge urbanistica. L’obiettivo sarà quello di una maggior e più rispettosa tutela del territorio. Il piano paesaggistico escluderà dalle ricerca e dalle coltivazioni geotermiche tutte quelle aree che hanno una forte caratterizzazione paesaggistica e con la nuova legge regionale urbanistica si cercherà di escludere la nuova edificazione dai territori rurali e in aperta campagna, definendo i perimetri urbani al di fuori dei quali sarà possibile solamente recuperare il patrimonio edilizio esistente. Rossi ha poi chiarito che la geotermia è una risorsa alla quale sarebbe assurdo rinunciare, ma tutti i progetti di sviluppo dovranno assicurare la massima compatibilità con il territorio, garantire gli equilibri economici e sociali presenti nonché, e ovviamente, la  sicurezza e la salute dei cittadini oltre che dimostrare anche ricadute positive sul territorio in termini occupazionali che di investimenti.