Vent’anni dell’Itinerario culturale della Via Francigena

Francigena

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Mille anni di storia, 2500 chilometri di percorso, dal Kent alla Puglia. La Via Francigena, al pari del Cammino di Santiago di Compostela, costituisce uno degli itinerari culturali del Consiglio d’Europa più significativi e maggiormente attrattivi. Il numero crescente di camminatori, pellegrini ed escursionisti che vi si avvicinano testimonia l’interesse ad un itinerario culturale che attraversa ben 18 regioni europee da nord a sud: dal Kent, contea inglese dove è ubicata Canterbury, alle regioni francesi del Nord-Pas-de-Calais, Picardie, Champagne-Ardenne, Franche-Comté, ai cantoni svizzeri Vaud e Vallese, alle regioni italiane della Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia, Liguria, Toscana, Lazio in direzione Roma, e, sulla Via Francigena nel Sud, Campania, Molise, Basilicata, Puglia. Con la Via Francigena l’Europa si rimette in cammino!

Il riconoscimento di itinerario culturale nel 1994. Avvenne grazie all’azione dell’allora Ministero del Turismo e di alcune Regioni italiane a seguito del dossier presentato in Consiglio d’Europa. La Direzione Cultura, Educazione, Sport dell’organismo europeo conferì alla Via Francigena la menzione di Itinerario Culturale proprio il 21 aprile 1994 (protocollo n.459 del 4 maggio 1994), elevandola poi nel 2004 a Grande Itinerario Culturale ai sensi della Risoluzione 98 (4) del Comitato dei Ministri del 1998. La cerimonia di conferimento, presieduta da Gabriella Battaini, si svolse nel 2004 a Wroclaw in Polonia in occasione del semestre di presidenza polacca dell’Unione Europea.

AEVF, fondata a Fidenza il 21 aprile 2001, dal 2007 è ufficialmente riconosciuta reseau porteur, cioè leader istituzionale per la tutela, salvaguardia, promozione in Europa dell’itinerario. Dal 1997 l’organismo preposto allo sviluppo, implementazione e coordinamento degli itinerari culturali è l’Istituto Europeo per gli Itinerari Culturali di Lussemburgo, la cui sede è ubicata nella splendida Abbazia di Neumunster, a seguito di accordo fra Consiglio d’Europa e Gran Ducato di Lussemburgo. Gli Itinerari riconosciuti ad oggi sono ben 26, con alcuni dei quali, Cammino di Santiago, Via di Sant’Olav, Itinerario di San Martino, Transromanica, Rotta dei Fenici, Itinerario di Mozart, Itinerario delle città storiche termali AEVF ha avviato un rapporto di cooperazione.

La Via Francigena e gli interventi in infrastrutture, il rilancio si avvia con l’anno giubilare 2000. La Via Francigena rappresenta una grande opportunità di sviluppo per il Paese sia in termini culturali e turistici che di economia sostenibile ed infrastrutture. I primi interventi risalgono agli anni precedenti il Giubileo del 2000, attraverso specifiche leggi nazionali e regionali che hanno contribuito al ripristino di monumenti, beni culturali e luoghi di accoglienza lungo il percorso. Interventi di recupero e di mappatura del percorso sono poi stati previsti a partire dal 2006 in collaborazione con i Ministeri dei Beni Culturali e delle Politiche Agricole e Forestali; fondamentale il coinvolgimento delle Regioni e delle singole realtà territoriali. Da segnalare che nel quinquennio 2009-2014 la Regione Toscana ha sviluppato uno specifico Master Planper mettere in sicurezza i 400 km di percorso regionale di concerto con le istituzioni locali. Fondamentale resta il supporto che decine di associazioni, a livello europeo, nazionale, regionale e locale stanno dando per sostenere la Via Francigena ed animarne l’itinerario.

Resta da completare la messa in sicurezza di brevi tratte del percorso e l’accoglienza in strutture convenzionate per poter dare ospitalità con spirito francigeno. Proprio la fruizione totale del percorso, la corretta segnaletica e l’adeguata accoglienza rappresentano il punto di partenza del progetto, in grado di generare economia su scala locale e spalancare le porte ai nuovi filoni di turismo slow legati a cicloturismo, cavallo, enogastronomia, trekking, turismo culturale.

La Via Francigena, prospettive future ed opportunità di sviluppo delle aree rurali. Oggi, a distanza di vent’anni dal riconoscimento ad“itinerario culturale europeo”, è possibile immaginare il futuro della Via Francigena proiettato sempre più in Europa ed in grado di favorire il dialogo interculturale Nord/Sud europeo ed Euro-mediterraneo. Le aree che maggiormente possono trarne beneficio sono quelle rurali ed i comuni piccoli e medi comuni uniti dal fil rouge europeo del percorso francigeno.

Nel frattempo il progetto si sta estendendo in due direzioni: 1) verso Sud, coinvolgendo le regioni Campania, Molise, Basilicata e Puglia per ottenere il riconoscimento ufficiale della tratta che termina idealmente a in Terra Santa, a Gerusalemme, una delle tre grandi destinazioni majores; 2) stabilendo una cooperazione stretta con la “Via Romea Germanica”, il cui percorso da Stade (vicino ad Amburgo) scende in Italia e confluisce sulla Via Francigena a Montefiascone, al centesimo chilometro da Roma.

Il ventennale ad Acquapendente, dal 30 maggio al 2 giugno 2014. I festeggiamenti del XX anniversario sono previsti ad Acquapendente con eventi, manifestazioni, incontri che vogliono far incontrare tutti gli attori europei che operano sulla Via Francigena. Il 31 maggio sono previste l’Assemblea dei soci AEVF e la conferenza internazionale “Via Francigena itinerario culturale del Consiglio d’Europa”; domenica 1° giugno si svolgerà la “Maratona francigena”, camminata non competitiva da Acquapendente a Montefiascone.