Camera con Vista: News per gli enti locali

Luigi Dallai (Pd)

Luigi Dallai (Pd)

Nelle ultime due settimana la Camera dei Deputati ha segnato importanti risultati sul percorso di cambiamento e di riforma del nostro Paese. Un compito e una funzione fondamentali, per la politica e per il Governo Renzi. Arriva finalmente in aula per conversione in legge il cosiddetto “Salvaroma 3”, provvedimento sulle misure finanziarie degli enti locali più volte rimandato e modificato. Il decreto presenta contenuti con immediate ricadute sul territorio, come le misure per la modulazione delle aliquote TASI, la riduzione della Tari (per rifiuti speciali avviati al recupero) e la soluzione delle problematiche inerenti la contrattazione decentrata dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche. I passaggi in commissione hanno ulteriormente migliorato il provvedimento che andrà in approvazione nel corso della settimana.

 

É un atto che segue provvedimenti significativi, approvati negli ultimi quindici giorni, sulla riforma del sistema delle istituzioni e della politica, come il Ddl Delrio, la riforma del sistema sanzionatorio e le norme per contrastare il voto di scambio. L’approvazione in via definitiva del ddl Delrio su città metropolitane, province, unioni e fusioni di comuni è il primo passo che ridisegna confini e competenze delle amministrazioni locali in attesa della riforma del Titolo V della Costituzione. Nascono così le città metropolitane che affiancheranno le unioni dei comuni e le province. Nello specifico le città metropolitane sono nove: Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Napoli, Bari, Reggio Calabria, alle quali si aggiunge Roma Capitale. La semplificazione del quadro degli enti locali trasforma le amministrazioni provinciali in enti di secondo grado con tre organi: il presidente, che sarà eletto da sindaci e consiglieri comunali dei comuni delle province; l’assemblea dei sindaci, che raggrupperà tutti i primi cittadini del circondario; il consiglio provinciale, che sarà formato da 10 a 16 membri (a seconda della popolazione) scelti tra gli amministratori municipali del territorio. Nella nuova formula nessuno di questi organi avrà un compenso, così come non percepiranno alcuna indennità né i 52 presidenti di Provincia (in scadenza in primavera) né i 21 commissari in carica per effetto della legge di stabilità fino al 30 giugno. Molto più importante del dato numerico è la necessità di procedere con un riordino organico del sistema delle autonomie locali. La sfida più importante è quella delle competenze, per questa ragione credo che sarà fondamentale completare la riorganizzazione dell’assetto istituzionale del Paese, andando nella direzione dell’efficienza, del risparmio e della tutela delle esigenze dei cittadini che abitano i territori.

 

Sempre alla Camera abbiamo votato una legge fondamentale contro il voto di scambio politico-mafioso. Un testo atteso da più di vent’anni che ha varcato la porta del Parlamento e che stronca definitivamente qualunque patto tra politica e mafia. Uno strumento essenziale per combattere la criminalità organizzata e i suoi rapporti con la politica. Sono convinto che la fiducia della gente si conquista con la realtà delle cose fatte e il nuovo testo del 416ter sullo scambio elettorale politico-mafioso è un mattone fondamentale della “casa delle riforme”, che dimostra come la lotta alla corruzione non è semplicemente una questione etica, perché legalità fa rima con qualità della vita e quindi con crescita economica del Paese. Una norma importantissima che deve diventare legge quanto prima in modo da contrastare il mercato dei voti in vista delle prossime elezioni di maggio, europee e soprattutto amministrative. E parlando sempre di giustizia e legalità, la scorsa settimana parlamentare è stata anche quella della riforma del sistema sanzionatorio, con importanti novità come i domiciliari come pena principale, la depenalizzazione e la messa in prova. La legge sulle pene alternative è soprattutto una scelta di civiltà, che prevede, tra le altre cose, anche la depenalizzazione del reato d’immigrazione irregolare. Finalmente metteremo fine all’odioso reato di immigrazione clandestina voluto dalla Lega, per dotare il nostro Paese di norme che rispettano i diritti umani.

 

Diritti e norme di civiltà, come quella che ha portato la Camera dei Deputati ad approvare una legge d’iniziativa di Pd e Sel per contrastare il fenomeno delle “dimissioni in bianco” che in Italia secondo i dati Istat ha colpito più di due milioni di lavoratori, in particolare donne e precari. In questo modo si eviterà il barbaro ricatto che costringeva molte donne a scegliere tra carriera e maternità, visto che molto spesso, la pratica delle dimissioni in bianco veniva usata con donne in gravidanza. In questo modo, inoltre, si eviterà la pratica tristemente diffusa di far firmare al lavoratore le proprie dimissioni all’atto dell’assunzione per potersene liberare senza alcuna tutela in caso di maternità o magari di malattia. Una misura che fornisce uno strumento in più anche a sostegno dell’economia sana, visto che la norma contrasta il fenomeno della concorrenza sleale tra le imprese, punendo chi assume non rispettando le regole. Un grande impegno, quindi, che deve proseguire, perché per fare in modo che la politica risponda alle aspettative dei cittadini dobbiamo essere capaci di ascoltare, di valutare e di agire.