Monteriggioni – Entro aprile il Consiglio si pronuncerà sull’incompatibilità del sindaco

Monteriggioni

Il consiglio comunale di Monteriggioni dello scorso 9 aprile ha riscontrato una situazione di incompatibilità per il sindaco Bruno Valentini. Il sindaco è infatti stato nominato presidente della società Monteriggioni Ad 1213, controllata completamente dal Comune.

“Questa condizione – ha spiegato Valentini all’inizio dei lavori, che poi ha lasciato per rendere più libero il dibattito – può essere ritenuta incompatibile e già il segretario comunale lo aveva messo per scritto e comunicato a sua volta ai capigruppo. Come sapete ho un periodo ristretto di tempo per fornirvi una risposta e rimuovere quegli elementi che determinano una incompatibilità formale tra i due ruoli”.

Se nel prossimo consiglio comunale (che dovrà essere convocato entro aprile) Valentini sarà sempre formalmente presidente del Cda della società partecipata decadrà da sindaco e l’amministrazione passera al vicesindaco Angelo Fantucci pur permanendo interamente valide le prerogative ed i poteri di Giunta e consiglio comunale.

“Se non rimuoverò la mia condizione di presidente della società comunale io dovrò essere soggetto ad una pronuncia di decadenza – ha spiegato Valentini – e dopo 18 anni cesserei di fare l’amministratore di Monteriggioni pur rimanendo in una funzione importante attraverso la Monteriggioni Ad. La società ha un compito importantissimo visto il ruolo che svolge nel turismo, uno dei settori che ragionevolmente può crescere in futuro, ma lasciare l’amministrazione ad un anno dalla scadenza naturale è un atto per me molto rilevante che mi tocca da vicino e che potrei sopportare solo se ciò che farò sarò alla fine utile per i nostri cittadini. Ho la possibilità di farlo ed avverto che la nostra gente lo capirebbe se riuscirò nei prossimi mesi a sviluppare attività che hanno un positivo riscontro economico e sociale sulla vita dei cittadini di Monteriggioni”.

Il capogruppo del Pdl Leonardo Casaletti ha contestato la decisione di proporre Valentini come presidente della società Monteriggioni Ad 1213 stigmatizzando il comportamento del sindaco dicendo che “quando si amministra si fa con spirito di servizio e per la durata prevista almeno che non sopravvengano cause eccezionali. Questa non è una causa eccezionale ma una costruita causa, fatta solo per dare spazio ad ambizioni politiche”. Infine, Casaletti, ha proposto l’istituzione di una commissione d’inchiesta sulla procedura di nomina di Valentini. Di parere diverso il Capogruppo dell’Udc, Gianni Giacopelli, che ha invitato a non discutere le scelte personali di Valentini ma a guardare all’interesse di Monteriggioni. “Non ho dubbi su cosa sia meglio per la nostra comunità – ha detto Giacopelli – fra la continuità dell’amministrazione e la sua brusca interruzione per commissariamento. A prescindere dalle scelte del sindaco, comunque Valentini se ne sarebbe andato entro un anno”.

Il capogruppo del Centrosinistra per Monteriggioni Paola Buti ha invece proposto che il sindaco chiarisca la propria posizione di incompatibilità e rimuova tali vincoli entro il tempo che la legge decide, cioè entro il prossimo consiglio comunale

La proposta del capogruppo Casaletti non è passata avendo avuto il sì dei gruppi Pdl e Rifondazione, il no di Centrosinistra e l’astensione del consiglieri Udc. La proposta del Centrosinistra invece è passata con il sì del gruppo di maggioranza e l’astensione dell’Udc mentre Pdl e Rifondazione hanno abbandonato l’aula consiliare. A margine dei lavori, il sindaco Valentini ha anche dichiarato che non avrebbe partecipato alle primarie per candidarsi a sindaco di Siena “se questo avesse comportato un lungo commissariamento del Comune, perché l’orgoglio e l’ambizione personale vanno messi in secondo piano rispetto alle conseguenze sulla collettività provocate dall’inerzia burocratica dovuta alla mancanza del sindaco eletto, com’è accaduto a Siena”.