Omar Calabrese verrà ricordato nella facoltà di Lettere

Omar Calabrese

A nome dell’Università di Siena, il rettore Angelo Riccaboni esprime profondo cordoglio per l’improvvisa scomparsa di Omar Calabrese, ordinario di semiotica presso l’Ateneo. Al dolore per questa perdita si unisce, a nome della facoltà di Lettere e filosofia, il preside Roberto Venuti.

“La scomparsa del professor Calabrese – ha detto Riccaboni – priva l’Ateneo di un grande intellettuale, oltre che docente, un grande studioso le cui opere hanno inciso nel mondo accademico e culturale, italiano e internazionale”.

“Siamo rimasti attoniti – ha detto il preside Venuti – di fronte a un evento del tutto inatteso che addolora fortemente la facoltà di Lettere. Con Omar perdiamo un amico, un collega e uno studioso di grande levatura intellettuale e morale, conosciuto nelle università europee e statunitensi”.

Scrivono amici e colleghi ricordandolo nel giorno della sua scomparsa: “Omar Calabrese era nato a Firenze il 2 giugno 1949. È stato una figura di riferimento degli studi semiotici in Italia e nel mondo. Ha mosso i suoi primi passi nella ricerca come linguista, laureandosi con Giovanni Nencioni. Specializzatosi negli studi sui problemi di rappresentazione visiva, ha insegnato prima a Bologna poi a Siena, dove ha occupato la cattedra di Semiotica delle Arti. Le sue indiscusse qualità di studioso gli sono valse inviti e riconoscimenti presso molte delle più importanti istituzioni mondiali di ricerca, dall’Ecole des hautes études en sciences sociales (EHESS) di Parigi, al Warburg Institute, fino a Yale e a Harvard. Al di là dei riconoscimenti pubblici, gli va riconosciuto il merito di aver saputo formare decine di studiosi di valore con i quali ha sempre intrattenuto rapporti ricchi anche sotto il profilo umano e affettivo.

Intellettuale impegnato, ha collaborato con riviste e quotidiani, tra cui ricordiamo Alfabeta, Versus e Carte Semiotiche, di cui è stato fondatore.

Tra le sue opere di rilievo, molte tradotte nelle principali lingue, ricordiamo: La macchina della pittura (Laterza), L’età neobarocca (Laterza), Mille di questi anni (Laterza), Serio ludere (Flaccovio),Bizzarramente – con Maurizio Bettini (Feltrinelli), Il semisimbolico (Mondadori Università), che proprio negli ultimi tempi aveva in progetto di rivedere, L’art du trompe-l’oeil (Citadelles & Mezenod). Tre anni fa, in occasione del suo 60esimo compleanno, amici ed allievi, gli hanno dedicato una raccolta di scritti: Testure, edito da Protagon”.

L’ultimo saluto a Omar Calabrese verrà dato domani, lunedì 2 aprile, in una cerimonia pubblica che si terrà alle ore 16, presso la facoltà di Lettere e filosofia, Palazzo San Galgano, in via Roma 47.

 

Sindaco di Siena «La città di Siena, si stringe con emozione e cordoglio intorno alla famiglia e agli amici di Omar Calabrese. La sua scomparsa è una grave perdita per l’Ateneo senese e per tutta la nostra comunità, che il professor Calabrese conosceva e amava profondamente». Con queste parole il sindaco di Siena, Franco Ceccuzzi, commenta la scomparsa di Omar Calabrese.
«Calabrese – continua Ceccuzzi – è stato un punto di riferimento per il mondo accademico nazionale ed internazionale. La sua attività di semiologo e le sue lezioni di Teoria della comunicazione si sono svolte nei più importanti atenei europei. Anche i suoi impegni ’istituzionali’, come consigliere della Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’editoria e la comunicazione e come presidente nell’associazione italiana di studi semiotici e della Fondazione mediateca toscana sono sempre stati apprezzati in modo unanime, per valore e originalità. Calabrese, fiorentino di nascita, ha vissuto per oltre venti anni a Siena, città che ha amato e che lo ha visto ricoprire anche il ruolo di assessore alla cultura in una delle giunte guidate da Pierluigi Piccini».
Solo pochi giorni fa, parlando di senesità Calabrese disse che questo valore si poteva riassumere in tre elementi: nell’attaccamento al territorio, nella compattezza sociale e nell’aiuto reciproco simboleggiato dalle Contrade e nell’amore per l’estetica. Ci ricorderemo di lui anche per queste parole, ma soprattutto per la passione e l’amore con le quali ha saputo declinare nella vita di tutti i giorni, le sue conoscenze e i suoi studi».