Giornata della Memoria, a Sinalunga consegnate quattro Medaglie al Merito Civile

Sinalunga  ha celebrato la Giornata della Memoria 2013 con la consegna delle Medaglie al Merito Civile ai familiari di quattro suoi cittadini trucidati durante i rastrellamenti delle truppe tedesche nel luglio 1944: Alduino Grazi, Pasquale Moscadelli, Pietro e Faustina Zappalorto. I riconoscimenti sono stati consegnati dal prefetto di Siena Renato Saccone, in un teatro Ciro Pinsuti gremito da cittadini, rappresentanti delle forze dell’ordine e delle autorità militari e dagli alunni delle classi terze dell’istituto comprensivo John Lennon di Sinalunga. Alla cerimonia sono intervenuti anche l’onorevole Roberto Barzanti, l’assessore provinciale Fabio Dionori, il Sindaco di Sinalunga Maurizio Botarelli, l’assessore alla Memoria Manlio Beligni e il questore di Siena Giancarlo Benedetti. 

Le storie – Alduino Grazi e Pasquale Moscatelli furono trucidati rispettivamente all’età di 47 e 48 anni in località Macchiaie, sulla strada in direzione Trequanda, da una pattuglia tedesca che da alcuni giorni compiva razzie presso poderi e abitazioni a Emoriccia, nella frazione di Rigaiolo. Quel tragico giorno, per trasportare quanto rubato i tedeschi avevano come unico mezzo un carretto a due ruote. Passando tra le case coloniche, decisero di fare prigionieri i due uomini, che vennero costretti a  trainare il carretto fino alle Macchiaie. Qui poi furono uccisi dopo essere stati seviziati: quando vennero ritrovati avevano volti e occhi tumefatti, bruciature e unghie strappate. Pietro Zappalorto (47 anni) e la figlia Faustina (20 anni) furono invece trucidati nella loro abitazione in località Castelletto, da una pattuglia tedesca alla ricerca di due ufficiali inglesi rifugiati presso le case coloniche locali. Reputando che il figlio maggiore della famiglia, Ottorino, fosse un partigiano complice dei due inglesi ricercati, chiesero di indicarne il nascondiglio, minacciando di fucilare l’intera famiglia se nessuno avesse parlato. Un frate del vicino Convento di San Bernardino mediò, ottenendo la rassicurazione che non ci sarebbero state rappresaglie, ma la stessa notte i tedeschi tornano al Castelletto, entrano nell’abitazione e sparano sui cinque componenti della famiglia. Tre si salvano fuggendo al buio ma non Faustina e il padre Pietro, che vennero torturati e uccisi.